ROMA – C’è una questione che spinge ancora di più sull’esito della missione di Draghi, Macron e Sholtz in Ucraina ed è il rapporto dell’intelligence Usa che prefigura un conflitto lungo che tuttavia sta diventando insostenibile per le economie dei paesi che stanno inviando armi a Kiev. Del resto lo stesso governo italiano è diviso sull’invio di armi con M5S e Lega che frenano. Una situazione con cui bisognerà fare i conti e che,dunque, peserà non poco sugli altri argomenti che saranno al centro della missione. Sul tavolo, infatti, le forniture di gas e l’indipendenza energetica dalla Russia, lo sblocco dei corridoi del grano e la richiesta dell’Ucraina di far parte della Ue non sono indipendenti dalle trattative che potranno esserci con Mosca. Trattative che non si potranno risolvere con una generica richiesta di pace per mettere fine al conflitto.
Del resto da quanto si apprende la spedizione dei tre leader a Kiev, si sta preparando da tempo con le diplomazie di Italia, Francia e Germania. Lo stesso viaggio di Draghi in Israele è servito ad un confronto con il primo ministro Bennett che ha un buon rapporto con Putin. Draghi poi completerà il suo tour ad Ankara ai primi di luglio, altro ponte verso una possibile soluzione per il termine del conflitto in Ucraina.
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