BERLINO – L’attesa decisione da parte della Corte Costituzionale tedesca sulla legittimità del Quantitative Easing varato dalla Banca Centrale Europea (Bce), ha fatto tornare a fiatare i mercati europei e sopratutto la Germania. Sul piano d’acquisto di titoli di Stato e privati lanciato nel 2015 dalla Bce si erano adombrati dubbi Una decisione molto attesa perché un’eventuale bocciatura avrebbe messo i mercati in difficoltà.
Una sentenza sfavorevole infatti avrebbe buttato fuori la Germania da uno dei più importanti programmi straordinari varati dalla Banca centrale europea, che aveva previsto acquisti di titoli pubblici e privati.
Gli otto giudici di Karlsruhe guidati da Andreas Vosskuhle dovevano decidere se il programma di acquisti di bond cominciato dalla Bce nel 2015 (ufficialmente per combattere la deflazione, ma il QE ha enormemente contribuito a spingere la ripresa economica successiva), violasse o meno il suo mandato. I giudici tedeschi dovevano decidere insomma se i guardiani della moneta unica europea ledono il divieto per la Banca centrale europea di finanziare debiti.
Questa decisione della Corte Costituzionale dovrebbe spingere economisti e uomini d’affari tedeschi sospinti dal “pensiero economico” della cancelliera Merkel a rivedere il loro concetto per cui la Banca Centrale Europea dovrebbe occuparsi solo di politiche monetarie. Qualsiasi altra spinta all’economia per la parte conservatrice della Germania è assolutamente illegale. Ma il mondo è cambiato e la Merkel dovrebbe accorgersi di non essere più nella Berlino della sua gioventù.
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