ROMA – Al modo sono circa 10 milioni le persone che soffrono di cefalea. Il mal di testa è un disturbo che colpisce indistintamente grandi e piccini, senza distinzione di sesso. Questi sono i dati presentati a Riccione durante il Congresso Nazionale, dove la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (SISC) ha reso noto come una grande percentuale dei malati cronici preferisca affidarsi alle cure di maghi e fattucchieri per sconfiggere il dolore. Si tratta, sottolineano gli esperti, di individui sui quali i classici medicinali hanno uno scarso effetto per via della loro continua somministrazione. Quando il mal di testa diventa cronico, i pazienti hanno diverse ripercussioni a livello sociale, sono spesso costretti infatti a rinunciare alle più comuni uscite con gli amici e preferiscono stare a casa a riposarsi. Secondo quanto riferito dal presidente del SISC, Luigi Alberto Pini, “soprattutto i pazienti con cefalea cronica in cura presso i Centri scelgono spesso di affidarsi ai maghi: almeno la metà prova anche questa strada, una decisione illogica ma assai comprensibile, vista la sofferenza che affrontano quotidianamente questi malatiâ€. E aggiunge: “dopo aver verificato l’inefficacia dei guaritori, tutti i pazienti tornano a riprendere la terapia prescritta dai medici. Esiste però il rischio di assumere attraverso intrugli e pozioni sostanze non controllate, soprattutto erbe, che potrebbero interagire negativamente coi farmaci dando luogo a effetti indesiderati pericolosiâ€. Le cause del disturbo? Stando ai risultati di un’indagine scientifica condotta dal Centro Cefalee dell’Università di Padova, i fattori scatenanti sono diversi. “Nel 75% dei casi – sottolinea il professor Pini – l’elemento che scatena il mal di testa è lo stress quotidiano: discussioni in ufficio, una lite in famiglia e rimanere imbottigliati nel traffico contribuiscono a facilitare l’insorgenza. In una percentuale analoga di casi, soprattutto quando la cefalea è di tipo tensivo, il fattore scatenante è una postura scorretta: un aumento della tensione muscolare del collo dovuta a posizioni sbagliate, come l’uso di tacchi alti o farsi lavare i capelli spessoâ€. Anche la scarsa quantità di sonno o le numerose messe in piega dal parrucchiere hanno un loro peso, ma, conclude direttore del Centro cefalee dell’Università di Padova Giorgio Zanchin, “nel 10% sono gli odori ad essere responsabili del peggioramento o dell’inizio di un attacco di mal di testa. Non si tratta necessariamente di odori sgradevoli come fumo di sigaretta, disinfettanti, vernici o benzina, anzi, molto spesso a dar fastidio sono profumi femminili molto dolci e intensi o effluvi di cibo, tra cui soprattutto aglio, cipolle, noce moscata e altre spezie. Queste fragranze, soprattutto se intense, sono uno stimolo molto specifico nel provocare l’emicraniaâ€. In ogni caso per trovare un po’ di sollievo è preferibile evitare di rivolgersi a maghi, ma al personale medico sanitario specializzato.
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