ROMA – Il distanziamento sociale sui treni sta penalizzando fortemente le corse sulle tratte dell’alta velocità rendendo i costi di gestione insostenibili. Secondo l’ad di Italo, La Rocca, “c’è disparità tra i mezzi di trasporto e c’è anche tra imprese concorrenti. Trenitalia, da azienda di Stato, opera anche gli intercity e i regionali. Sono tratte sussidiate mentre noi andiamo avanti con le nostre forze, senza alcun aiuto pubblico. I nostri ricavi dipendono solo dai biglietti venduti. Abbiamo due conti economici completamente differenti”.
“Lavoriamo in condizioni insostenibili per un’azienda: oggi non copriamo nemmeno i costi operativi”, dice La Rocca mentre fa un po’ di conti: “In 9 anni abbiamo acquistato 51 treni, che vanno pagati. La situazione è ingestibile e non vorrei che ciò apparisse come una minaccia: è solo la costatazione che con questo livello di ricavi l’azienda non ce la fa a stare in piedi. Se permangono certe condizioni – ripete La Rocca – dal 1 ottobre ridurremo i servizi da 87 a 60 giornalieri. Quindi nel giro di due mesi ci fermeremo con gravi ripercussioni sull’occupazione”.
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