PARIGI – Dopo che il governo francese ha immediatamente richiamato ieri il suo ambasciatore negli Stati Uniti per consultazioni in risposta al partenariato per la sicurezza nazionale recentemente annunciato con il Regno Unito e l’Australia, il Consiglio europeo si affretta a convocare gli “affari generali” per interrogarsi sul futuro dell’Europa.
Philippe Étienne, l’ambasciatore francese negli Stati Uniti, che aveva confermato la notizia del ritiro dei diplomatici, lanciata a sorpresa dal New York Times, non ha avuto remore a dire che l’iniziativa è stata presa su una vibrata richiesta del presidente Emmanuel Macron al ministro degli Affari Generali europei, Jean-Yves Le Drian.
“Questa decisione straordinaria riflette l’eccezionale gravità degli annunci fatti il 15 settembre da Australia e Stati Uniti”, ha detto Le Drian. “L’abbandono del progetto sottomarino di classe oceanica a cui Australia e Francia stavano lavorando dal 2016 e l’annuncio di una nuova partnership con gli Stati Uniti volta a studiare la possibilità di una futura cooperazione sui sottomarini a propulsione nucleare costituiscono un comportamento inaccettabile tra alleati e partner; le loro conseguenze influenzano il concetto stesso che abbiamo delle nostre alleanze, delle nostre partnership e dell’importanza dell’Indo-Pacifico per l’Europa”. Si ritiene che sia la prima volta che i francesi ricorrono a una simile mossa in tempi moderni, ha detto un funzionario francese alla CNN.
Questa mattina in un editoriale del quotidiano francese Le Figaro, Philippe Gélie scrive: “Joe Biden est sûrement content de son coup”.
“Dopo essersi inginocchiato in Afghanistan, si rialza e segna un punto importante contro la Cina portando l’Australia nella sua nuova guerra fredda. La “partnership strategica”, per la quale Londra funge da sostegno europeo, deve incoraggiare il brutale Xi a pensarci due volte prima di provocare l’America o i suoi protetti in Asia. Se, nel processo, dobbiamo calpestare un altro vecchio alleato, in un Vecchio Continente che è passato sullo sfondo delle preoccupazioni strategiche, che importanza ha? Al gallo francese non resta che lisciarsi le piume, ingoiare il suo orgoglio e contare i miliardi persi dall’ordine annullato. Il “contratto del secolo” ha lasciato il posto allo sgarbo dell’anno”. E tutto questo mostra ancora una volta un’Europa debole.
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