ROMA – La legge di Bilancio, approvata ieri sera dal Consiglio dei Ministri ed ora in passaggio per il voto del Parlamento, ha aperto una significativa finestra di interventi a sostegno del Mezzogiorno. Nel provvedimento è indicato un numero di circa 2800 nuove assunzioni a tempo determinato per politiche di coesione.
Dal primo gennaio 2021 le amministrazioni pubbliche che rivestono ruoli di coordinamento nazionale e le Autorità di gestione, gli organismi intermedi o i soggetti beneficiari delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia possono assumere personale non dirigenziale in possesso delle professionalità legate alle politiche di coesione con contratto di lavoro a tempo determinato, nel limite massimo di 2.800 unità, e di una spesa massima in ragione d’anno pari a 126 milioni annui per il triennio 2021-2023, di durata corrispondente ai programmi operativi complementari e comunque non superiore a trentasei mesi.
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