BEIRUT – Il governo libanese si è dimesso. Dopo le dimissioni di quattro ministri in 48 ore l’esecutivo di Beirut ha ceduto alle pressioni delle proteste della popolazione e al biasimo della comunità internazionale per l’incauto stoccaggio di materiale chimico che ha causato l’esplosione nel Proto della capitale uccidendo oltre 170 persone, con migliaia di feriti e togliendo una casa ad oltre 3 mila persone che hanno visto saltare in aria il loro tetto.
In un discorso alla nazione il primo ministro, Diab ha annunciato le decisioni dell’esecutivo ma cercando di sottrarsi alle accuse della popolazione circa la corruzione e la mancanza di trasparenza che ha portato a questo epilogo: ”Ogni singolo ministro di questo governo si è impegnato a fondo, non abbiamo altri interessi oltre a quello di salvaguardare lo Stato”, ha detto Diab”. Ma la rabbia dei libanesi in questi giorni ha raccontato tutt’altra storia.
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