BEIRUT (LIBANO) – Non è ancora chiaro se l’esplosione di ieri a Beirut sia stata accidentale o un atto terroristico. L’unica cosa certa è che il Consiglio Nazionale di Difesa ha dichiarato la capitale “Una città disastrata” ed ha decretato la stato di emergenza per due settimane. E altrettanto certe sono le conferme delle oltre 100 persone che hanno perso la vita nell’esplosione originata in un hangar del porto di Beirut. Un bilancio di vittime che potrebbe non essere definitivo mentre sono 4 mila le persone rimaste ferite nella violenta esplosione che si è udita persino alla vicina Cipro.
Tra i feriti, anche un militare italiano della missione Unifil ma non sarebbe grave. Il ministro della Salute Hasan invita a lasciare la città: perché i gas sprigionatisi con l’incendio sono pericolosi. Una prima ricostruzione parla di esplosioni causate da 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, immagazzinate al porto. Il presidente Michel Aoun ha definito “inaccettabile” il fatto che 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio siano rimaste immagazzinate per sei anni nel porto di Beirut senza misure di sicurezza”.
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