ROMA – Omicron è “rapida nella diffusione, ma non sappiamo se sia capace di provocare una malattia grave. Il vaccino, ora più che mai,resta fondamentale,unito all’uso della mascherina”. Così il coordinatore del Cts, Locatelli in una intervista ha sollecitato si alzare la copertura per limitare i rischi della virulenza del contagio. Secondo Locatelli essersi vaccinati, anche se non costituisce una barriera protettiva per Omicron è, tuttavia un “affievolitore”. “La presenza di mutazioni nelle regioni della proteina Spike (…) potrebbe ridurre parzialmente l’efficacia (…). Solo ulteriori valuazioni ci daranno risposta”. Intanto, il primo caso in Italia colpito da Omicron è stato quello del manager di ritorno dal Mozambico nella sua casa in Campania. Ma dopo 11 giorni il virus si è manifestato tanto da richiedere il suo ricovero a Milano. Nel frattempo anche la sua famiglia è risultata positiva tanto da confermare il grado di infettività di questa variante. Le prime indagini cliniche sul manager ricoverato non mostrerebbero al momento un quadro preoccupante.
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