ROMA – Con il maxi emendamento nella manovra economica prevista dal governo, arriverebbe il nuovo sistema con 4 aliquote Irpef, niente Irap per oltre 800mila autonomi. Tra gli altri provvedimenti la soluzione individuata per il caro-bollette è una rateizzazione per i primi mesi del 2022 che, tuttavia non alleggerisce il peso delle famiglie più disagiate. Ed inoltre, nell’emendamento è stata Inserita la decontribuzione per i redditi fino a 35mila euro. Dunque si va dalle tasse alle bollette, passando per il bonus Tv, il fondo per il turismo, quello per il Giubileo e la decontribuzione “eccezionale” valida solo per il 2022. Il Governo ha presentato al Senato un maxi emendamento che racchiude tutte le proposte della maggioranza. Tante le novità previste, tra le quali anche la riscrittura del patent box e nuove norme salva-comuni.
BOLLETTE
Per contrastare il caro bollette, famiglie e imprese avranno la possibilità di suddividere in 10 rate le bollette di luce e gas in arrivo con le fatture emesse da gennaio ad aprile 2022. In caso di inadempienza dei clienti domestici, saranno le imprese a dover offrire un piano di rateizzazione senza interessi. All’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, spetterà il compito di definire, nel limite di 1 miliardo, gli anticipi da erogare alle imprese per compensare le rate e le modalità di restituzione delle imprese stesse per permettere il recupero da parte della Cassa per i servizi energetici del 70% delle somme anticipate entro il 2022 e della restante.
IRPEF E IRAP
Il maxi emendamento introduce il nuovo sistema che passa da 5 a 4 aliquote, ridefinisce le detrazioni e prevede una clausola salva-bonus Irpef per i redditi bassi. Per quanto riguarda il primo punto, si stabilisce la seguente suddivisione:
- aliquota al 23% per i redditi fino a 15mila euro,
- aliquota al 25% per i redditi tra 15 e 28mila euro,
- aliquota al 35% tra 28mila e 50mila euro,
- aliquota al 43% oltre questa soglia.
DECONTRiBUZIONE
Il maxi emendamento alla Manovra prevede un esonero dei contributi previdenziali pari a 0,8 punti percentuali per i lavoratori dipendenti (con l’esclusione dei rapporti di tipo domestico) con una retribuzione massima di 2.692 euro al mese, ovvero 35mila euro annui considerando tredici mensilità. Si tratta, viene spiegato, di una misura “eccezionale” riferita solo al periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022. L’emendamento recepisce l’accordo raggiunto a Palazzo Chigi un paio di settimane fa.