ROMA – A rinfocolare la polemica sullo stop della campagna di vaccini per mancanza di dosi annunciate anche dallo stesso Commissario all’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri,, era arrivata anche la posizione di medici che si sono rifiutati di sottoporsi loro stessi alla vaccinazione.. A gettare acqua sul fuoco sono gli stessi sindacati di categoria: “Quello alla vaccinazione è per noi un obbligo etico e deontologico. Questo è l’invito che abbiamo fatto come sindacati ai lavoratori. Non penso che una minoranza di colleghi che non si vaccineranno possano costituire un problema in quanto, da tutte le informazioni che abbiamo, siamo di fronte a percentuali che forse stanno tra il 5 e il 10% che non influenzeranno il raggiungimento dell’immunità di comunità”. Lo ha detto il presidente dell’Anaoo-Assomed, Carlo Palermo, concludendo il webinar organizzato dall’associazione sindacale medica su ‘Vaccino anti Covid-19. Obbligo e lavoro’.
La possibilità di licenziare il personale medico che rifiuta di vaccinarsi, secondo il segretario nazionale di Anaoo-Assomed è “un percorso problematico”. Nel corso di una webinar organizzato dalla sigla sindacale medica, Palermo ha sostenuto: “Molto più aderente alla necessità potrebbe essere un cambio di mansione per coloro che con ostinazione mostreranno di non volersi vaccinare. Una inidoneità al lavoro che potrebbe arrivare all’aspettativa senza stipendio, prevista anche dal nostro contratto come sanzione massima, fino a 6 mesi”.
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