Il nostro sito web utilizza i cookie per migliorare e personalizzare la tua esperienza e per mostrare eventuali annunci pubblicitari. Il nostro sito può includere anche cookie di terze parti, come Google Adsense, Google Analytics e YouTube. Utilizzando il sito web, acconsenti all’uso dei cookie.

Abbiamo aggiornato la nostra Informativa sulla Privacy. Clicca sul pulsante per consultarla.

Morti sul lavoro: dalla sospensione delle aziende di Landini alle responsabilità condivise degli psicologi del lavoro

ROMA – I troppi incidenti sul lavoro mostrano un deficit di sicurezza negli ambienti professionali. Le ultime due morti degli operai in un deposito di azoto nel milanese fa partire le invettive dei sindacati nei confronti delle aziende: “Serve una norma che fermi le aziende fino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza”, dice il leader della Cgil Landini dopo le 6 vittime di ieri sul lavoro. Ma la soluzione tranciante di Landini non è la soluzione. “Dove ci sono inefficienze e carenze di sicurezza, queste vanno segnalate con determinazione anche dal personale dipendente. E il pericolo ritorsioni da parte della proprietà va combattuta con norme di segnalazione che proteggano chi solleva la necessità di alzare i livelli di sicurezza. Ma resta centrale l’aggiornamento continuo della formazione in forma premiante coinvolgendo tutta la forza lavoro. La sicurezza è una forma di salvaguardia condivisa”, affermano gli psicologi del lavoro.
Su questa possibilità Landini precisa che con il premier Draghi si stanno facendo “progressi veri. Vanno aumentati “poteri ispettivi e sanzioni” anche con nuove assunzioni negli Ispettorati del lavoro.”Il nodo è prevenzione e formazione”,sottolinea Landini.

Articoli Correlati