MYANMAR – Essere tra coloro che hanno ricevuto il Nobel per la Pace non dà nessuna garanzia di mobilitare la società “democratica” del mondo. E’ quanto sta accadendo in Myanmar con il Nobel per la pace ed ex leader del suo paese, per la birmana Aung San Suu Kyi. E’ stata condannata da un tribunale del Myanmar a 4 anni di prigione per le accuse di incitamento al dissenso contro i militari che avevano rovesciato il suo governo con un golpe. Tra i 9 capi d’accusa anche la violazione delle misure anti Covid per aver provocato le proteste di piazza. Lo ha annunciato un portavoce della giunta militare. Suu Kyi “è stata condannata a due anni di reclusione ai sensi della sezione 505(b) e a due anni di reclusione ai sensi della legge sui disastri naturali”, ha detto il portavoce della giunta Zaw Min Tun. E al momento c’è l’imbarazzante silenzio dell’Onu sempre più un colosso dai piedi d’argilla.
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