VITERBO – Avrebbe confessato il 68enne Claudio Cesaris che le prime indagini per l’uccisione del docente dell’Università della Tuscia, Dario Angeletti (50) aveva indicato come il maggiore sosspettato anche per i diversi filmati, presi dalla telelecamere disseminante intorno al luogo di lavoro del docente e dove è stato ritrovato il suo corpo all’interno dell’auto parcheggiata, e che lo collocavano nella scena del delitto. Nell’interrogatorio oggi tenuto dal procuratore di Viterbo, il 68enne, originario di Pavia, avrebbe confessato “sono stato io” ma vanno ancora chiariti i contorni del folle gesto maturato, forse, nell’ambito di una ossessione sentmentale per una ricercatrice. L’omicida si sarebbe spostato da Pavia a Tarquinia dove aveva preso una casa nelle vicinanze della giovane ricercatrice che in passato, secondo alcune informazioni, aveva già denunciato un situazione di stolking nei confronti del 68enne.
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