ROMA – Le aspettative sugli interventi strutturali paesagistici operati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono alte tanto da aver stimolato nel Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) l’interrogativo di come sarà il paesaggio italiano nel 2026 quando il piano dovrebbe essere completato. Sarà questo il quesito al centro del prossimo XXVI Convegno nazionale del fondo che si svolgerà il 19 febbraio. Secondo il Fai ci si trova difronte all’emergere di “una pericolosa opposizione tra l’urgenza di infrastrutture per lo sviluppo sostenibile e il dovere della tutela. Per non rischiare di compromettere questo patrimonio servono regole condivise, competenze aggiornate, e procedure efficaci”.
Sotto il titolo “Paesaggio 2026”, il 19 febbraio si terrà anche un webinar che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Michael Jakob, docente all’Haute École du Paysage di Ginevra, Carlo Tosco (Politecnico di Torino), Bertrand Folléa (École nationale di Marsiglia), Ilaria Borletti Buitoni (V.Presidente FAI), Antonio Scurati (Scrittore), Stefano Boeri (Architetto) e con le conclusioni del ministro della Cultura, Dario Franceschini.
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