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Pd in piazza: il dissenso della sinistra dalla Pace al caso Albania e elezione diretta del premier

ROMA – Il giorno dopo la manifestazione del Pd a Piazza del Popolo a Roma, c’è la lotta dei numeri di quanti fossero realmente in piazza. La sinistra ieri è riuscita a compattare tutte le categorie insoddisfatte dalla politica del governo Meloni: dalle mamme per il “caro pannolini” e gli asili nido, ai medici gettonati e al personale parasanitario, dal fisco accomodante per alcuni è penalizzante per i lavoratori dipendenti, per arrivare al settore dei salari bloccati nel settore dei trasporti e alle aziende al palo come l’ex Ilva.
Alle tante bandiere tricolore e del Pd si sono mescolate anche quelle della Pace per richiamare il conflitto israelo-palestinese è quello dell’Ucraina. Insomma in piazza c’era il dissenso sotto un generico slogan “Per un futuro più giusto. L’alternativa c’è”. 

“È una manovra fatta di mancette che durano il tempo di scavalcare le europee – ha dichiarato dal palco la Segretaria Dem, Ely Schlein – A noi non interessa il potere per il potere, a noi interessa il potere per cambiare la vita delle persone. Ci serve una visione che guardi ai prossimi trent’anni per migliorare la vita delle persone e del Paese». Dopo un anno di campagna elettorale fatta di promesse iperboliche, come il taglio delle accise, è aumentata la benzina e il governo no ha fatto nulla. Dopo tutta la retorica sulla famiglia, secondo Elly Schlein, «hanno tradito le promesse sugli asilo nido, hanno aumentato pannolini e assorbenti e tagliano sulla sanità pubblica, non mettendo un euro sulla non autosufficienza. Non c’è nulla sul diritto allo studio, alla casa, all’emergenza climatica e cosi’ puniscono anche i figli. Tagliano sulle disabilità e sulle pensioni, non c’è nulla sulle imprese e nulla che rilanci l’economica, che accompagni alla transizione ecologica».

Sul fisco poi «dobbiamo ricominciare a parlare di redistribuzione: delle ricchezze, del potere, del tempo»,mentre sulla sanità – aggiunge Schlein, occorre difendere la sanità pubblica, «il governo la smetta di fare i giochi di prestigio con i numeri. Dobbiamo continuare a migliorare il sistema di sanità pubblica. Sblocchiamo le assunzioni, servono più risorse, mettere strumenti come il bonus psicologo per la salute mentale».

Salario minimo, lotta al lavoro precario e incentivazione di quello femminile, investimenti per evitare di avere ragazzi che vanno via, sono i principali temi su cui il governo dovrebbe lavorare; invece, continua, «sono ossessionati dall’immigrazione e non vedono l’emigrazione di tanti giovani» e sulla cittadinanza  «serve una legge che dica chiaramente che chi nasce in Italia è italiano». Inoltre riguardo all’accordo firmato con l’Albania Schlein è lapidaria:« È stato un errore non cambiare la Bossi-Fini quando siamo stati al governo. Non c’è nessun accordo perché gli accordi internazionali in questo Paese devono passare dal parlamento e noi non abbiamo visto nulla». Infine sulla riforma del premierato tuona: «È una deriva plebiscitaria, Giorgia Meloni non vuole governare, vuole comandare».

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