ROMA – Crescita zero e aumento del debito pubblico, così l’Italia stenta a riprendersi anche per l’imposizione della UE di rispettare le regole di bilancio. Una situazione difficile che rischia di far perdere competitività. Di questo si è discusso questo pomeriggio presso l’Ambasciata britannica a Roma con il tema: Concorrenza e mercati: Regno Unito ed Italia nel contesto europeo. Un confronto che ha visto le posizioni dei vertici delle autority per la concorrenza dei due paesi con la partecipazione di Giovanni Pitruzzella e David Currie oltre che del Sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico, Simona Vicari e di Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria. Ad aprire i lavori è stato l’ambasciatore inglese Christopher Prentice, che ha sottolineato il ruolo dei due paesi e della loro collaborazione per rendere più efficace l’attività di concorrenza internazionale.
Per Giovanni Pitruzzella, presidente dell’autority italiana la concorrenza va vista come un veicolo di crescita. “Aprire i mercati ma senza favorire gli investimenti non serve -ha detto Pitruzzella – Se da una parte si tenta di semplificare e dall’altra si introducono nuove norme, non si va da nessuna parte”. Dalla banda ultra larga all’energia, dalle telecomunicazioni alle banche e i servizi con particolare riferimento alle professioni, richiedono, secondo il Garante dell’Antitrust, non solo un processo di liberalizzazione ma anche di semplificazione amministrativa auspicando la crescita di una cultura della concorrenza per il benessere del consumatore.
Per David Currie, presidente dell’autority britannica, c’è bisogno di ampliare le frontiere della concorrenza (anche quella online) per la tutela del consumatore. “Occorre far circolare l’idea di concorrenza anche all’interno della PA, verificare l’efficienza con indagini e sanzioni obbligando le aziende ad investire in termini di equità. Board indipendente per non farsi strapazzare dai ministri”, ha sostenuto Currie.
L’autorità è una sorta di agenzia europea che deve tenere la barra dritta nell’applicazione delle leggi. La mancanza di concorrenza produce rendite inaccettabili in un mercato. Non molto distante dall’idea di liberalizzazione dei due rappresentanti delle autority, è stato il pensiero del Sottosegretario Vicari: “Al Governo dovrà spettare la funzione di programmazione e controllo, ai privati la gestione”.
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