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Play the Games, Abodi interviene sugli sponsor del gioco: “C’è differenza tra gioco legale ed illegale”

GROSSETO – Oltre 1.800 finanzieri hanno eseguito, su tutto il territorio nazionale, con la collaborazione dei funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli un piano coordinato di interventi a contrasto del gioco illegale ed irregolare. Il comparto del gioco pubblico, in considerazione delle significative prospettive di guadagno offerte, si conferma uno dei settori di maggiore interesse per la criminalità economica. La questione torna al centro dell’attenzione politica perchè il Ministro dello Sport Abodi ha parlato di una revisione di una norma degli sponsor di giochi che era stata eliminata dal 2018 con  il Decreto dignità “divieto assoluto di Sponsor legati gioco al d’azzardo calcio”. Il Ministro Abodi pensa a rivedere la norma ma c’è la dura la replica del Movimento 5 stelle.
Ma quali sono le ragioni di Abodi? Il ministro chiarisce: “Ho le stesse preoccupazioni dei parlamentari del Movimento 5 Stelle sul contrasto alla ludopatia ma dobbiamo condividere lo stesso vocabolario per non essere male interpretati. La ludopatia è una piaga sociale che va contrastata, mentre il gioco legale, gestito dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, credo abbia bisogna di una sua comunicazione che sia sociale, che sottolinei l’importanza della legalità, del contenimento del gioco in una dimensione sostenibile per le persone e anche della trasparenza e della tracciabilità finanziaria. Non si può assimilare il gioco legale a quello illegale, c’è una distanza siderale: il primo è gestito dallo Stato, il secondo da mondi criminali. Così come non si possano confondere le scommesse sportive legali, con tutte le regole e le limitazioni alle quali sono sottoposte, con il gioco d’azzardo che è ben altra fattispecie. Ieri ho ritenuto opportuno portare all’attenzione della Commissione Cultura della Camera questi temi sui quali propongo di riflettere insieme, così come sul diritto alla scommessa a favore anche degli organizzatori degli eventi sportivi. Non è pensabile, non è logico, né giusto, che chi organizza un evento sportivo in Italia non partecipi, in qualche modo, alla catena del valore che parte proprio dall’organizzatore, alla quale invece partecipano lo Stato, i concessionari e i vincitori attraverso il montepremi. È una riflessione pacata, serena e mi auguro che ci si potrà confrontare. Dopo di che, si prenderanno decisioni, che per altro non assumo autonomamente, perché ne parleremo all’interno del Governo” così il ministro a margine della conferenza stampa di presentazione dei Play the Games di Special Olympics.

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