Ipotesi produzione Sputnik in Italia, l’UE commenta: “È fuori da nostra strategia”
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - BRUXELLES - "Attualmente non sono in corso colloqui per integrare lo Sputnik V nella strategia Ue sui vaccini".Così un portavoce della Commissione sull'annuncio della produzione del vaccino russo in Italia. Gli Stati membri possono "concedere l' approvazione dello Sputnik" con autorizzazione per uso di emergenza, ma "in tal caso,la responsabilità spetterà allo Stato membro e non all'azienda, come sarebbe nel caso di autorizzazione Ue", dice il portavoce.Ma Commissione e Stati possono decidere insieme di diversificare il proprio pacchetto vaccini.
Una uscita giudicata intempestiva anche perchè l'Unione Europea sul fronte vaccini non ha saputo giocare le sue carte migliori tanto da essere bacchettata anche dall'Ocse.
"Il rischio più importante” per la ripresa dell’economia “sarebbe un piano di vaccinazione troppo lento”. E la Ue da questo punto di vista non è ben posizionata: “Quello che diciamo è che l’Europa non è abbastanza efficace sui vaccini: bisogna produrre molto più velocemente“. Lo ha spiegato la capo economista dell’Ocse, Laurence Boone, presentando le prospettive economiche intermedie dell’Ocse a Parigi. Il rapporto si intitola, non a caso, Strengthening the recovery: The need for speed. Cioè “rafforzare la ripresa: la necessità di essere veloci” (con tanto di citazione da Top Gun). Solo “un progresso più rapido nella diffusione del vaccino in tutti i paesi permetterebbe di rimuovere più rapidamente le restrizioni e aumentare la fiducia e la spesa”, si legge nell’outlook. “I lenti progressi nell’introduzione dei vaccini e l’emergere di nuove mutazioni virali resistenti ai vaccini esistenti comporterebbero una ripresa più debole, maggiori perdite di posti di lavoro e più fallimenti aziendali”. - (PRIMAPRESS)
Una uscita giudicata intempestiva anche perchè l'Unione Europea sul fronte vaccini non ha saputo giocare le sue carte migliori tanto da essere bacchettata anche dall'Ocse.
"Il rischio più importante” per la ripresa dell’economia “sarebbe un piano di vaccinazione troppo lento”. E la Ue da questo punto di vista non è ben posizionata: “Quello che diciamo è che l’Europa non è abbastanza efficace sui vaccini: bisogna produrre molto più velocemente“. Lo ha spiegato la capo economista dell’Ocse, Laurence Boone, presentando le prospettive economiche intermedie dell’Ocse a Parigi. Il rapporto si intitola, non a caso, Strengthening the recovery: The need for speed. Cioè “rafforzare la ripresa: la necessità di essere veloci” (con tanto di citazione da Top Gun). Solo “un progresso più rapido nella diffusione del vaccino in tutti i paesi permetterebbe di rimuovere più rapidamente le restrizioni e aumentare la fiducia e la spesa”, si legge nell’outlook. “I lenti progressi nell’introduzione dei vaccini e l’emergere di nuove mutazioni virali resistenti ai vaccini esistenti comporterebbero una ripresa più debole, maggiori perdite di posti di lavoro e più fallimenti aziendali”. - (PRIMAPRESS)