L’addio di Mattarella agli italiani tra orgoglio, responsabilità e rispetto della Costituzione
- di RED-ROM
- in Primo Piano
(PRIMAPRESS) - ROMA - Il discorso di fine anno e l'ultimo del Presidente della Republica, Sergio Mattarella alla fine del suo settennato, ha voluto sottolineare il senso di vera comunità degli italiani anche se con un distinguo di comportamenti tanto da marcare che lo spreco di vaccini ma anche il rifiuto a vaccinarsi sia una offesa a chi non li ha avuti. Molto del discorso di Mattarella è stato improntato sulle difficoltà di questi ultimi anni con il pesante conto della pandemia ma che ha evidenziato l'orgoglio italiano e le resilienza di medici, infermieri e volontari. "La ricerca e la scienza ci hanno consegnato, molto prima di quanto si potesse sperare, questa opportunità. Sprecarla è anche un'offesa a chi non l'ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla. I vaccini hanno salvato tante migliaia di vite, hanno ridotto di molto - ripeto - la pericolosità della malattia». Poi un solo accenno alla politica: La Costituzione affida al Capo dello Stato il compito di rappresentare l'unità nazionale. Questo compito - che ho cercato di assolvere con impegno - è stato facilitato dalla coscienza del legame, essenziale in democrazia, che esiste tra istituzioni e società; e che la nostra Costituzione disegna in modo così puntuale. Questo legame va continuamente rinsaldato dall'azione responsabile, dalla lealtà di chi si trova a svolgere pro-tempore un incarico pubblico, a tutti i livelli. Ma non potrebbe resistere senza il sostegno proveniente dai cittadini. L’augurio che sento di rivolgervi si fa, quindi, più intenso perché,alla necessità di guardareinsieme con fiducia e speranza al nuovo anno, si aggiunge il bisogno di esprimere il mio grazie aciascuno di voi per aver mostrato, a più riprese, ilvolto autentico dell’Italia: quello laborioso, creativo, solidale.Sono stati sette anni impegnativi, complessi,densi di emozioni: mi tornano in mente i momenti più felici ma anche i giorni drammatici, quelli in cui sembravano prevalere le difficoltà e le sofferenze".
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