Roma: al Centro Anziani di Colle Oppio nasce la "Biblioteca Solidale" tra inclusione e conservazione del territorio
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - Il modello di impegno sociale nelle periferie che sta caratterizzando l’amministrazione capitolina ha coinvolto anche altri luoghi identitari della Capitale con modelli di intervento spontaneo da parte dei residenti e cittadini. E’ il caso del Centro Anziani di Colle Oppio che con una base di 183 soci e le relative famiglie favoriscono la conservazione di una minuscola porzione del territorio circostante alla casina all’interno del Parco che si estende sull’area dell’omonimo colle. Si tratta di una costruzione che nel tempo ha stratificato interventi diversi da parte delle varie amministrazioni comunali facendo forse perdere la connotazione originaria ma non la funzione sociale acquisita negli ultimi anni. Il Centro, infatti, sta realizzando una “biblioteca solidale” avviata con la donazioni di libri messi a disposizione del quartiere favorendo l’inclusione e la socializzazione di anziani. La catalogazione, come spiegano al Centro Anziani, sta evidenziando temi legati alla storia del quartiere, romanzi storici e saggi di storia antica e moderna, nonché di cronaca contemporanea in Italia ed Europa. In questa iniziativa si legge l’esigenza di disporre di testi che consentano la riflessione e la comprensione delle trasformazioni delle città e del mondo non con la fretta con cui si consuma oggi l’informazione.
“E’ interessante cogliere in queste esigenze - spiega Michele Rak, teorico delle dinamiche delle culture e dei linguaggi - la necessità di sedimentare le trasformazione del nostro secolo avvenute troppo velocemente per una classe di cittadini over 70. Inoltre - continua Rak - in questo spaccato di comunità si ritrova un’altra trasformazione di questi ultimi vent’anni: l’omologazione di intere classi sociali. Qui si ritrovano il cuoco, l’ingegnere, il pubblicitario, lo scalpellino, il negoziante e l’insegnante”. - (PRIMAPRESS)
“E’ interessante cogliere in queste esigenze - spiega Michele Rak, teorico delle dinamiche delle culture e dei linguaggi - la necessità di sedimentare le trasformazione del nostro secolo avvenute troppo velocemente per una classe di cittadini over 70. Inoltre - continua Rak - in questo spaccato di comunità si ritrova un’altra trasformazione di questi ultimi vent’anni: l’omologazione di intere classi sociali. Qui si ritrovano il cuoco, l’ingegnere, il pubblicitario, lo scalpellino, il negoziante e l’insegnante”. - (PRIMAPRESS)