Uno spiraglio nella protesta dei medici del 118 per i compensi dimezzati. Balzanelli: "Non può esistere un 118 senza medici"
- di RED-ROM
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(PRIMAPRESS) - ROMA - E' allarme braccia incrociate per i medici del 118 che nei giorni scorsi hanno denunciato il dimezzamento delle loro competenze economiche da parte di ARES 118 Lazio passando da 40 a 20 euro. Per scongiurare che il servizio di emergenza delle autoambulanze sia priva della figura del medico si sta trattando per evitare il peggio per un servizio essenziale ma che non è stato ancora posta al centro dell'agenda di una riforma sostanziale.
“E’ assurdo, ingiusto e profondamente discriminante che ai medici del 118 non solo non siano state riconosciute le misure incentivanti che il governo uscente ha invece approvato per i medici del Pronto Soccorso ma addirittura, come in questo caso, che sia stata anche solo presa in considerazione la possibilità di dimezzare lo stipendio dei medici del 118 del Lazio, commenta Mario Balzanelli, presidente nazionale della Societa’ Italiana Sistema 118 (SIS118)".
Balzanelli va giu’ durissimo: “Il problema non è una regione specifica del Paese. Non è il Lazio, la cui situazione, che pare in via di risoluzione, rappresenta preziosa occasione per riflettere. Il tema centrale è che i medici del 118 di tutta l'Italia stanno abbandonando, in massa, il servizio, perché i loro contratti sono inadeguati, obsoleti, disincentivanti. In una parola, improponibili. Vanno urgentemente rivisti nel segno obbligato di una drastica e meritata valorizzazione del medico del 118, di questi autentici protagonisti salvavita del soccorso sanitario extraospedaliero. La situazione è ormai insostenibile. Deve essere chiaro a tutti che la presenza del medico è di determinante importanza quando si tratta di fare, in pochi minuti, la differenza tra la vita e la morte. Lo dimostriamo, nei fatti, tutti i giorni. Un 118 senza medici è un 118 gravemente leso nella qualità del servizio. I cittadini pagano le tasse e hanno il sacrosanto diritto, quando sono in pericolo di perdere la vita, di ricevere il soccorso di un equipaggio qualificato in cui vi sia – necessariamente- il medico. - (PRIMAPRESS)
“E’ assurdo, ingiusto e profondamente discriminante che ai medici del 118 non solo non siano state riconosciute le misure incentivanti che il governo uscente ha invece approvato per i medici del Pronto Soccorso ma addirittura, come in questo caso, che sia stata anche solo presa in considerazione la possibilità di dimezzare lo stipendio dei medici del 118 del Lazio, commenta Mario Balzanelli, presidente nazionale della Societa’ Italiana Sistema 118 (SIS118)".
Balzanelli va giu’ durissimo: “Il problema non è una regione specifica del Paese. Non è il Lazio, la cui situazione, che pare in via di risoluzione, rappresenta preziosa occasione per riflettere. Il tema centrale è che i medici del 118 di tutta l'Italia stanno abbandonando, in massa, il servizio, perché i loro contratti sono inadeguati, obsoleti, disincentivanti. In una parola, improponibili. Vanno urgentemente rivisti nel segno obbligato di una drastica e meritata valorizzazione del medico del 118, di questi autentici protagonisti salvavita del soccorso sanitario extraospedaliero. La situazione è ormai insostenibile. Deve essere chiaro a tutti che la presenza del medico è di determinante importanza quando si tratta di fare, in pochi minuti, la differenza tra la vita e la morte. Lo dimostriamo, nei fatti, tutti i giorni. Un 118 senza medici è un 118 gravemente leso nella qualità del servizio. I cittadini pagano le tasse e hanno il sacrosanto diritto, quando sono in pericolo di perdere la vita, di ricevere il soccorso di un equipaggio qualificato in cui vi sia – necessariamente- il medico. - (PRIMAPRESS)