ROMA – Se non ci saranno cambiamenti dell’ultim’ora già nel pre consiglio dei ministri di domani 7 agosto, si porterà all’ordine del giorno del nuovo decreto rilancio, l’accordo raggiunto sulla proroga del blocco dei licenziamenti per almeno 18 settimane. Una mediazione difficile quella di questa sera a Palazzo Chigi dove il premier Conte ed il ministro dell’Economia Gualtieri hanno dovuto smussare gli angoli dello scontro frontale tra Confindustria ed i sindacati ma anche con ripercussioni nella maggioranza di governo.
In pratica con l’intesa raggiunta, fino a quando si potrà fruire dei trattamenti di cassa integrazione o degli sgravi alternativi non sarà possibile licenziare.
Il divieto di licenziamento sarebbe quindi legato alla disponibilità della cassa integrazione, a prescindere dalla volontà o meno di usarla o all’utilizzo degli sgravi al 100% alternativi alle 18 settimane di cassa Covid. Pertanto le imprese non potranno mandare a casa i lavoratori almeno fino al 15 novembre se useranno le 18 settimane di cassa integrazione in maniera continuativa.
Nel caso in cui usufruiscano della cig in maniera frazionata, il divieto di licenziamento resterà valido per tutta la durata della cig, ovvero fino a quando non saranno esaurite le 18 settimane. Se, invece, in alternativa alla cassa, le aziende beneficeranno della decontribuzione al 100%, lo stop ai licenziamenti durerà fino alla fine dei 4 mesi di sgravi.
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