ROMA – Papa Francesco ha aperto la Porta Santa nel carcere di Rebibbia. Bussando tre volte ai battenti, il Pontefice ha aperto per la prima volta nella storia una Porta Santa in un penitenziario. “Spalancare le porte del cuore alla speranza”, ha detto il Papa. Un gesto simbolico voluto fortemente da Francesco per coinvolgere tutta la popolazione carceraria del mondo nel Giubileo della speranza. Presenti alla cerimonia circa 300 detenuti e il personale della polizia penitenziaria.
Dopo quella di San Pietro, “la seconda Porta è vostra,è un bel gesto quello di aprire le porte, che significa cuori aperti”. Così il Papa nell’omelia nel carcere romano di Rebibbia. “La grazia di un Giubileo è spalancare, aprire, soprattutto i cuori alla speranza”, ha detto parlando a braccio ai detenuti. “La speranza non delude mai”, ha detto Francesco. “Non perdere la speranza: è questo il messaggio che voglio darvi, dare a tutti noi, io il primo”. Presente alla Messa il ministro della Giustizia, Nordio.
“Secondo i dati del CNEL, chi riceve formazione e lavoro in carcere ha una recidiva del 2%, contro il 68,7% di chi non ha accesso a queste opportunità. Trasformiamo le nostre carceri in luoghi di riscatto e rieducazione. Che l’apertura di questa Porta Santa sia un simbolo di speranza, per trasformare davvero le carceri in luoghi di rieducazione e futuro.” Così scrive in una nota social, a commento dell’apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone.
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