ROMA – Da ieri, giorno dell’Epifania, la nuova bozza del Recovery Plan elaborata dal Mef è sul tavolo del premier Giuseppe Conte. Questo scorcio di fine settimana servirà a scendere nei dettagli di quanto inserito nel piano che dovrà arrivare in queste ore ai leader dei partiti di maggioranza. Poi un incontro in videoconferenza potrebbe aprire il dibattito sulla reale sostenibilità del documento anche in considerazione di quanto hanno chiesto i partiti ma sopratutto l’Unione Europea che aveva indicato come asset obbligati la trasformazione green del paese e innovazione digitale. Tra domani e dopodomani ci potrebbe essere un Consiglio dei Ministri anche se bisognerà vedere se prima saranno rimossi tutti gli ostacoli eretti da Matteo Renzi nel suo scontro con Conte e che hanno provocato tutte le polemiche su una strategia messa in atto dall’ex Presidente del Consiglio per conquistare altre poltrone. La replica di Renzi è secca: “Se Italia viva – scrive Renzi nella chat interna – non avesse fatto ciò che abbiamo fatto a dicembre, avrebbero approvato un documento molto diverso”. “Ci attaccano ma dovrebbero esserci grati per aver evitato un pasticcio”, premette ringraziando deputati e senatori. Non nascondendo che “i nostri parlamentari, soprattutto qualche senatore, continua a ricevere proposte indecenti dai responsabili”. Innegabile che al netto delle polemiche e del pensar male sulla’azione di Renzi, c’è il fatto che la bozza di documento sembrerebbe variata rispetto a quella iniziale che aveva previsto una serie di proposte anche disaggregate tra loro.
La bozza rivista ad esempio ha un plafond dedicato alla Sanità che è passato da 9 a 18 miliardi ed inoltre sono state incrementate voci di spesa su imprese al femminile, Sud, giovani, istruzione e cultura. Ed inoltre, sarebbero stati fatti dei link delle singole voci per potersi integrare con altri progetti finanziati dall’UE.
Intanto il Pd intanto ora si rende conto del ritardo accumulato nella presentazione del piano e chiede al presidente del Consiglio di fare presto. “”Abbiamo molte cose da fare per gli italiani”, rilancia il segretario dem Zingaretti ma continuando, però, a vedere la presa di posizione di Italia Viva come uno scontro di caselle occupate ma non di contenuti di un piano che rischiava anche di essere bocciato dalla stessa Unione Europea.
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