ROMA – Negli ultimi 3 mesi, il Parlamento “ha interrotto quell’incantesimo che sembrava incastrarlo in stallo”. Così il premier Renzi nell’intervento al Senato sul Vertice Ue. “Il semestre di presidenza dell’Ue con un cambiamento di vocabolario da rigore e austerity a crescita e riforme ha consentito di creare un clima nel quale si è potuto finalmente voltare pagina”, ha aggiunto. Renzi ha detto che bisogna mettere al centro del prossimo Consiglio europeo il dossier Libia, che “non riguarda solo l’immigrazione in Italia”. Riduzione del cuneo fiscale e Jobs act portano “i primi segnali – spiega il premier – di ripartenza, che sono ancora timidi, possono essere valorizzati e devono essere a tutti i costi inseriti in una scelta ancora più forte di politica economica europea”. Per Renzi sono 5 i “fattori di oggettiva ripresa economica:4 dipendono da scelte di politica economica europea”. Sono “il piano Juncker di investimenti, la comunicazione sulla flessibilità, il Quantitative easing” e il rapporto dollaro/euro”. Il quinto è il calo del petrolio.
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