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Riforme, Bonomi (Confindustria): “Occorre un riformismo competitivo. Non interventi a margine”

ROMA – Ciò che preoccupa Confindustria in questo momento non è solo il caro-energia che avrà bisogno di un piano strutturale di lungo respiro ma sono anche le riforme chieste dall’Europa (per continuare a ricevere i fondi del PNRR) e da Mattarella nel suo discorso di insediamento. Si è iniziato dal Csm ma il rischio delle riforme “all’italiana” è l’eccessivo uso delle mediazioni che finiscono nel dimezzare i processi riformatori.
Il presidente di Confindustria Bonomi ha auspicato un riformismo competitivo: non interventi a margine,ma riforme efficaci, tali da rendere realmente competitivo il Paese”.  Con Draghi è d’accordo nel mantra del crescere: “con questo debito pubblico gigante, dobbiamo crescere, crescere, crescere”. Nella produzione industriale “c’è stato un rimbalzo importante, ma dovuto al fatto che siamo caduti da molto in alto”. Poi sono arrivati “choc energia” e freni dei partiti. “La vera sfida è la delega fiscale”, dice: un taglio “deciso e strutturale” al “cuneo fiscale”.

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