FARINDOLA (PESCARA) – A distanza di cinque anni da quel tragico 18 gennaio 2017, non è stato iniziato ancora il processo per stabilire le responsabilità della morte di 29 persone che rimasero sepolte dalla neve e dal crollo dell’Hotel Rigopiano in Abruzzo a causa di una valanga. Sono sopravvissuti solo in 11 a testimoniare quella vicenda che per il ristagno di una magistratura lenta ed indolente non ha ancora risposte sui molti perchè dei ritardi dei soccorsi, della mancanza di mezzi e delle omissioni di funzionari delle istituzioni locali. Il Procuratore Capo di Pescara, Belelli ha promesso che si metterà mano a breve ed entro l’anno potrebbe esserci anche una sentenza: “Chiederemo un calendario serrato delle udienze” ha detto il magistrato. Ma per i superstiti che hanno perso gli affetti più cari, resta inspegabile il ritartdo con cui si tenterà di risalire alle responsabilità come monito per il futuro.
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