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Rintracciare il conto corrente di un debitore: ecco come fare

MILANO – Il conto corrente è uno strumento finanziario che si rivela pressoché indispensabile, nell’epoca attuale. Di cosa si tratta esattamente? Parliamo di una soluzione che permette di semplificare non poco la gestione del denaro: ecco perché è così diffusa tra gli italiani.

Non mancano, allo stesso tempo, delle situazioni in cui diventa necessario effettuare il rintraccio di un conto corrente. Scopriamo quali sono e come bisogna procedere.

Indagini patrimoniali di conti correnti: cosa sono?

Le indagini patrimoniali sui conti correnti permettono di ottenere delle informazioni rilevanti sulla condizione finanziaria in cui versa un debitore.

Si tratta di accertamenti di natura finanziaria e bancaria che hanno come fine quello di individuare lo stato del conto corrente in questione, ovvero se è capiente oppure no. Non è invece possibile conoscere saldo e movimenti né le informazioni inerenti la giacenza media.

Il rintraccio di un conto corrente non può essere fatto in maniera autonoma: occorre rivolgersi a professionisti qualificati e in grado di utilizzare tecniche e strumenti specifici. Il tutto nel rispetto di quanto previsto dalla legge.

A cosa servono le indagini patrimoniali sui conti correnti?

Questo tipo di accertamenti entrano in gioco all’interno delle attività di recupero crediti, dando modo di approntare un’analisi approfondita della situazione in essere del debitore. Sono quindi il primo step per poi passare alle azioni necessarie al recupero crediti vero e proprio.

Chi può effettuare le indagini patrimoniali di conti correnti?

A richiedere le indagini patrimoniali di conti correnti può essere un avvocato, una banca o un istituto di credito, uno studio legale, un privato o un’impresa.

Si possono fare sia su conti correnti italiani che esteri: qualcosa che risulta fattibile quando il soggetto che viene “indagato” ha residenza o interessi fuori dai confini nazionali.

Chi può invece svolgere, lato pratico, tali indagini? Si tratta sia di enti come l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza sia di realtà private specializzate in investigazioni e indagini patrimoniali. A patto tuttavia di essere in possesso di titolo esecutivo.

Come fare il rintraccio di un conto corrente?

Per poter effettuare il rintraccio di un conto corrente di un debitore è prima di tutto necessario essere in possesso di un titolo esecutivo. Di cosa si tratta? Di una sentenza oppure di un decreto ingiuntivo che è stato emesso da parte di un giudice: un atto giudiziario con cui il magistrato invita un debitore a saldare un debito, cosa che può essere fatta sia con il conferimento di denaro che attingendo a dei beni.

Il debitore deve aver ricevuto notifica del titolo esecutivo, momento a partire dal quale dovrà essere consapevole dell’eventualità che si verifichino delle indagini patrimoniali, incluse quelle sui suoi conti correnti. Il tempo che ha per provvedere affinché ciò non si accada, pagando quanto dovuto, è di 40 giorni.

Il valore aggiunto di rivolgersi a un’agenzia investigativa

Rivolgendosi a un’agenzia investigativa si ha il vantaggio prima di tutto di conseguire una valutazione prima che subentrino le indicazioni predisposte dalla legge, per poi fare le mosse opportune per tempo.

Le competenze di questi professionisti sono preziose tanto per professionisti come banche e avvocati che per i privati. Si ottiene, inoltre, un dossier dettagliato e nella più totale discrezione e rispetto della privacy delle parti coinvolte.

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