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San Valentino, partenza in rosa per il 2015 del Consorzio Valtènesi

MILANO – Il Consorzio Valtènesi archivia un 2014 all’insegna del consolidamento, ed inaugura il nuovo anno sotto il segno di un forte impegno promozionale e di una rinnovata strategia di comunicazione.
Il primo, importante appuntamento è in programma come da tradizione per il 14 febbraio, San Valentino, giornata che come previsto dal disciplinare di produzione segnerà il ritorno sul mercato del Valtènesi Chiaretto con i vini della vendemmia 2014. Un momento di particolare valore simbolico, accompagnato da dati molto positivi per la Doc Valtènesi che segna un incremento produttivo del 30% sbarcando con il Chiaretto anche in mercati nuovi come la Scandinavia e crescendo in altre aree come gli Usa. Il Valtènesi Chiaretto sarà tra l’altro anche il protagonista assoluto del debutto consortile al Prowein di Dusseldorf, una delle più importanti  fiere europe per operatori professionali in programma dal 15 al 17 marzo.
“Saremo presenti per la prima volta a questa manifestazione all’interno di uno stand legato a Vinum, la più importante rivista di lingua tedesca di settore e quindi coinvolti in un gruppo che lavora ad alto livello – spiega il presidente del Consorzio Alessandro Luzzago -. I nostri vini saranno protagonisti di una degustazione guidata da un un giornalista specializzato di Vinum. Il Consorzio gestirà inoltre un proprio banco proponendo a rotazione tutti i Valtènesi Chiaretto presentati”.
E’ questo il primo passo della nuova strategia promozionale che caratterizzerà l’azione del Consorzio dal2015.
“Il nostro lavoro consiste nel trovare un equilibrio tra la ricerca dell’identità e il mantenimento dell’unità dei produttori – afferma Luzzago-. Tenendo ben presenti queste due esigenze, abbiamo scelto di concentrare gli sforzi su una linea di comunicazione differenziata, con tempi ed obbiettivi diversi per rosè e rossi. Da una parte, punteremo ad affermare la Valtènesi come una delle più importanti zone italianevocate alla produzione di vini rosati, sull’onda del maggior interesse commerciale registrato dal Chiaretto a livello nazionale: su questa tipologia, inoltre, abbiamo verificato una maggior disponibilità delle aziende associate a spostare la produzione sulla Doc Valtènesi. Sul fronte dei rossi, dove i tempi non sembrano invece ancora maturi per la convergenza delle aziende su una sola denominazione, punteremo invece ad una comunicazione prevalentemente locale, focalizzata su ristoratori, consumatori ed appassionati di Brescia e provincia, che tenga insieme le diverse tipologie sia in termini di denominazioni che di vitigno, rafforzando l’identità del Groppello come patrimonio unico della costa bresciana del Garda”.
Novià arriveranno anche da Vinitaly, dove il Valtènesi ha stabilito con il Consorzio Lugana un accordo per una presenza in uno spazio condiviso con aziende di entrambi i comprensori. “Proseguiremo sulla strada dello scorso anno – spiega Luzzago – con un’isola più grande dove però ci saranno due nomi e due colori: quelli del Valtènesi e quelli del Lugana. Un discorso che nasce anche da una forte compenetrazione considerato che sono numerose le cantine che producono entrambe le denominazioni”.
Sul fronte Expo 2015, il Consorzio Valtènesi punta a mettere a disposizione la propria sede di Puegnago del Garda come punto di riferimento e di partenza per tutte le delegazioni che vorranno avvicinarsi all’esplorazione della Valtènesi e dei suoi vini. “Inoltre – prosegue Luzzago- le nostre principali manifestazioni di territorio, come Italia in Rosa e Profumi di Mosto, entreranno nella rete degli eventi Expo per il Lago di Garda, secondo la sinergia promozionale decisa con Strada dei Vini e dei Sapori del Garda e Consorzio Garda Lombardia che prevede una messa in rete di tutte le iniziative turistico-enogastronomiche per una comunicazione complessiva”.
Tutto questo mentre il Consorzio è nell’imminenza di ricevere i primi risultati della ricerca sensoriale sui Chiaretti svolta a cavallo tra Italia e Francia.
“Stanno arrivando le prime indicazioni che ci aiuteranno a precisare meglio la nostra identità – conclude Luzzago-. Il primo step di un complesso lavoro di approfondimento che ci impegnerà ancora per altri due anni”.

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