MADRID – Il PSOE e Junts hanno chiuso ieri sera in serata l’accordo politico che autorizza l’investitura di Pedro Sánchez. Una soluzione che ha provocato proteste a Madrid con forti tensioni: in 8.000 hanno protestato davanti alla sede del PSOE, in via Ferraz, accendendo lo scontro con la polizia nel settimo giorno di mobilitazioni contro la legge di amnistia e contro l’accordo politico firmato con gli indipendentisti. A Sànchez si accusa di essersi turato il naso ed aver chiuso gli occhi difronte ad una condanna degli indipendentisti. Hanno sventolato bandiere spagnole gridando “Non è un presidente, è un criminale!”, “Quella polizia è con l’amnistia!” oppure quella indirizzata al Re: “Filippo, massone, difendi la tua nazione!” Circa 350 agenti di polizia hanno presidiato i dintorni del quartier generale socialista. Alle 22, un gruppo in prima fila ha iniziato a lanciare petardi, razzi, oggetti e lattine di birra contro gli agenti e la stampa e ha cantato “Di fronte al sole”. Dopo le 22:40, la polizia ha iniziato a caricare e ad inseguire alcuni manifestanti, che hanno bruciato arredi urbani, mentre un altro gruppo ha organizzato un sit-in nelle vicinanze. Ci sono almeno 14 detenuti per disordini pubblici, secondo la delegazione governativa.
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