PARIGI – In un rapporto destinato al Ministero degli Interni spunta il giallo di una denuncia dei pompieri circa il loro coinvolgimento di fronte all’organizzazione di risposta al contenimento del virus. L’accusa mossa dal corpo nazionale dei Vigili del Fuoco francese nei confronti del Governo è di una una gestione troppo centralizzata e inefficace.
In questo documento, la Federazione nazionale dei vigili del fuoco di Francia (FNSPF) denuncia il ruolo delle agenzie sanitarie regionali (ARS) nella lotta contro l’epidemia, che accusate di burocrazia. “Piuttosto che una crisi sanitaria, questa crisi era principalmente quella della leadership della comunicazione”, scrivono i pompieri, che raccontano il loro disappunto.
Sotto accusa è il numero 15 del Pronto Soccorso gestito dall’Ars e Samu subissati, secondo il rapporto dei pompieri, di migliaia di chiamate che non è stato possibile gestire. Questa situazione, sempre da quanto si legge nel rapporto, avrebbe saturato in fretta la capacità di dare risposte alle chiamate d’emergenza con la conseguenza che “I pazienti in un’emergenza pericolosa per la vita non hanno mai avuto risposta e sono morti nell’indifferenza generale. Un vero scandalo! “
“I pompieri – si legge ancora nel rapporto – sono una forza di 250.000 persone distribuite in 7.000 caserme in tutto il territorio. Abbiamo esperienza nella gestione di tutti gli eventi. Abbiamo affrontato H1N1 (virus dell’influenza A), influenza aviaria, incidenti industriali, attacchi … Ogni volta, ci siamo adattati e lì la parola d’ordine era tutto tranne il vigili del fuoco “, deplora Grégory Allione, presidente della FNSPF, citato da Le Parisien.
Un’altra misura criticata nel rapporto è l’evacuazione di alcuni pazienti affetti dal virus negli ospedali di altre regioni. I pompieri si chiedono se è risultato “efficiente trasportare i pazienti colpiti dal virus per centinaia di chilometri quando spesso c’era spazio nella clinica di fronte.
Tra le altre criticità del sistema di emergenza sanitario, i vigili del fuoco fanno anche riferimento al rinvio di chiamate informative, relative al coronavirus sul numero unico 15, che è diventato “un numero informativo, non un numero di emergenza” e la mancanza di mobilitazione di cliniche private che si erano, invece, rese disponibili ad alleggerire la pressione sulle strutture pubbliche. Altra questione sollevata dai pompieri è stato l’utilizzo del treno veloce TGV come “corsie” d’emergenza per pazienti intubati.
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