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Diga Nova Kakhovka, Michel (UE): “E’ un crimine di guerra. Solleverò la questione in Consiglio”

UCRAINA - Sulla falla aperta nella diga di Nova Kakhovka nella regione di Cherson tenuta dai russi si addensano le accuse verso il Cremlino. Il Presidente del consiglio UE, Charles Michel afferma: "Sono sconvolto dall'attacco senza precedenti della diga Nova Kakhovka. La distruzione deliberata delle infrastrutture civili si qualifica chiaramente come un crimine di guerra, e faremo in modo che la Russia e i suoi alleati ne paghino le conseguenze". Così su Twitter il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. "Solleverò la questione al Consiglio Ue e proporrò maggiore assistenza alle aree allagate", ha proseguito Michel. Il segretario della Nato…
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Mosca, le ammissioni di Peskov sul conflitto in Ucraina: “E’ una situazione difficile”

MOSCA - Il Cremlino ammette una "situazione difficile" nel conflitto in Ucraina e che l'operazione speciale (che prevedeva la completa annessione del Donbass) è lontana dai suoi obiettivi. "Ma l'operazione speciale continua. A fare queste considerazioni è il portavoce del Cremlino, Peskov. "La priorità di garantire la sicurezza in Donbass è stata soddisfatta solo in parte". Per Peskov, i progressi russi sono lenti perché "non siamo in guerra. Fare la guerra è cosa diversa, significa la distruzione completa di infrastrutture e città. Non lo stiamo facendo.Stiamo cer- cando di salvare infrastrutture e vite"
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Mosca, le ammissioni di Peskov sul conflitto in Ucraina: “E’ una situazione difficile”

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Proteste Navalny: il Cremlino respinge le voci di repressioni “è solo contrasto a manifestazioni non autorizzate”

MOSCA - Per l'ondata di fermi durante le manifestazioni contro la detenzione dell' oppositore russo Navalny non si può parlare di repressioni,dice il Cremlino "Non ci sono repressioni, solo misure adottate dalla polizia contro quanti violano la legge e partecipano a manifestazioni non autorizzate", spiega il portavoce Peskov. "Tali giudizi sono eccessivamente emotivi".  Intanto dai portavoce del movimento di Navalny si stima che siano state fermate oltre 11 mila persone durante le proteste del 23, 31 gennaio e 2 febbraio.
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A Minsk le elezioni di Lukashenko dividono ancora la piazza. Dal Cremlino il sostegno al presidente

MINSK (BIELORUSSIA) - Le elezioni vinte con oltre l’80 per cento delle preferenze continua a non convincere una parte dei cittadini bielorussi. Il dubbio di brogli elettorali oggi ha richiamato in piazza a Minsk chi contesta il voto ma anche sostenitori del presidene Lukashenko. Sta di fatto che la sfidante Tikhanovskaya ha dovuto riparare in Lituania per scongiurare eventuali ritorsioni del presidente eletto ancora una volta nonostante contestazioni di giovani ed operai.  Oggi,infatti, sono state diverse decine di migliaia di oppositori ad aver partecipato alla Marcia della Libertà per chiedere le dimissioni del presidente. Lukashenko dal canto suo ha lanciato un…
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