Un docufilm di Alessandra Bonavina esplora il mondo delle missioni spaziali con "Expedition"
(PRIMAPRESS) - ROMA - L’attenzione dedicata al rientro della navicella spaziale Soyuz con a bordo anche l’astronauta italiano Paolo Nespoli, ha acceso la curiosità dell’imperscrutabile mondo al di fuori della terra ma sopratutto chiedendosi cosa si cerca in una missione spaziale. In un Docufilm, in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italia e l'European Space Agency, che sarà presentato domani alla Sala Petrassi del Parco della Musica di Roma, la regista Alessandra Bonavina con il suo “Expedition”, introduce gli spettatori nell’avvincente di una missione spaziale, quella della Expedition 52/53, partita a fine luglio (e ancora in attività) per testare materiali e monitorare le reazioni fisiche di un essere umano in condizioni più estreme.
Con la produzione di Bonavina e Omnia Gold, si potrà entrare nel “retrobottega” della missione e ad esempio del ruolo di Thales Alenia Space che ha contribuito alla costruzione della stazione spaziale su mandato dell’agenzia nazionale e europea, un laboratorio di ricerca scientifica unico, luogo di sperimentazione delle tecnologie più avanzate, oltre ad essere il più importante programma di cooperazione internazionale mai intrapreso in campo scientifico e tecnologico.
Ad aprire le porte della stazione spaziale nel film Expedition sarà proprio l'astronauta Paolo Nespoli che si vedrà impegnato nel programma di allenamento che precede la missione spaziale ma si entrerà anche nei Centri Spaziali della NASA a Star City passando per l'EAC a Colonia fino al lancio dal deserto Kazako (lì dove è atterrata la navicella Soyuz) per conoscere come funziona la complessa macchina organizzativa di una missione spaziale e le professionalità che ci sono dietro l'addestramento che porta gli astronauti nello spazio che vedremo nella grande piscina del Johnson Space Center. Sott'acqua il peso del corpo e della tuta viene equilibrato dalla spinta di galleggiamento e, per alcuni aspetti, è quasi come lavorare nello spazio. - (PRIMAPRESS)
Con la produzione di Bonavina e Omnia Gold, si potrà entrare nel “retrobottega” della missione e ad esempio del ruolo di Thales Alenia Space che ha contribuito alla costruzione della stazione spaziale su mandato dell’agenzia nazionale e europea, un laboratorio di ricerca scientifica unico, luogo di sperimentazione delle tecnologie più avanzate, oltre ad essere il più importante programma di cooperazione internazionale mai intrapreso in campo scientifico e tecnologico.
Ad aprire le porte della stazione spaziale nel film Expedition sarà proprio l'astronauta Paolo Nespoli che si vedrà impegnato nel programma di allenamento che precede la missione spaziale ma si entrerà anche nei Centri Spaziali della NASA a Star City passando per l'EAC a Colonia fino al lancio dal deserto Kazako (lì dove è atterrata la navicella Soyuz) per conoscere come funziona la complessa macchina organizzativa di una missione spaziale e le professionalità che ci sono dietro l'addestramento che porta gli astronauti nello spazio che vedremo nella grande piscina del Johnson Space Center. Sott'acqua il peso del corpo e della tuta viene equilibrato dalla spinta di galleggiamento e, per alcuni aspetti, è quasi come lavorare nello spazio. - (PRIMAPRESS)