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Trump e il pericolo sentenza caso Daniels. I suoi avvocati chiederanno le tutele di Presidente

USA – La vittoria di Donald Trump e il suo ritorno alla Casa Bianca sta già sollevando un polverone per quanto concerne i suoi guai con la giustizia per condanne già esecutive ed altre pendenti. Il team legale di Trump cercherà di assicurarsi che la sua prossima condanna prevista al Tribunale di New York per il caso hush money, cioè i pagamenti di denaro per il silenzio della pornostar Stormy Daniels prima delle elezioni presidenziali del 2016. Questo non ha impedito a Trump di fare la sua campagna politica ed ora di insediarsi come 47º Presidente degli Stat Uniti. Una macchia pesante per cui il suo staff sta facendo di tutto perchè questa sentenza non 
avvenga. In passato si sono concentrati sul ritardo dei procedimenti nel caso, ma ora cercheranno di farlo annullare del tutto. Non è chiaro ancora come ci riusciranno ma l’abile manovratore Trump non lesina denaro per dotarsi dei migliori lawyers. 

Gli avvocati di Trump dovrebbero presentare un deposito nei prossimi giorni sostenendo che, in quanto presidente eletto, Donald Trump ha diritto alle stesse tutele costituzionali di un presidente in carica e dovrebbe essere protetto da qualsiasi azione da parte dei procuratori statali.
Il deposito è previsto prima della scadenza autoimposta dal giudice Juan Merchan del 12 novembre per decidere se cancellare la condanna di Trump dopo la decisione di immunità della Corte Suprema.
Altro contesto: se Merchan andasse avanti con la condanna, Trump potrebbe essere condannato a scontare fino a quattro anni di carcere, ma il giudice non è tenuto a condannare il presidente eletto alla prigione e potrebbe imporre una condanna minore, come la libertà vigilata, gli arresti domiciliari, i servizi alla comunità o una multa.
Ogni condanna, ovviamente, sarà complicata dal fatto che Trump dovrebbe entrare in carica il 20 gennaio 2025. È probabile che gli avvocati di Trump modellino i loro appelli per sollevare questioni costituzionali che contestino se un giudice statale possa condannare un presidente eletto, il che potrebbe bloccare il caso in tribunale per anni.
Dato che si tratta di un caso statale, Trump non ha il potere di graziare se stesso l’anno prossimo dopo aver prestato giuramento. Un bel caso da seguire.

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