UCRAINA – Dopo la missione del presidente francese Emmanuel Macron della settimana scorsa, questa volta è il cancelliere tedesco Olaf Scholz che oggi sarà prima a Kiev e poi a Mosca mentre crescono i timori che la crisi ucraina possa arrivare ad un punto di non ritorno e sfociare in guerra. Ieri Scholz ha detto che qualsiasi attacco della Russia porterebbe a “sanzioni severe che abbiamo preparato con cura e che possiamo mettere in atto in qualsiasi momento”. Scholz ha poi descritto la sua missione a Kiev come “un tentativo di garantire la pace all’Europa”. Con il presidente ucraino Zelenskiy, Scholz dovrebbe discutere di come la Germania possa aiutare l’economia ucraina.
Intanto, però, in questi venti di guerra alimentati da dichiarazioni muscolari sia dalla Russia che da Usa, vola il prezzo del petrolio. L’aggravarsi delle tensioni si ripercuote sul prezzo del petrolio, che sale sia sul mercato americano sia su quello europeo. Il Wti ha sfiorato i 95 dollari al barile (a 94,9 dollari), guadagnando il 2% per poi ripiegare a 94,5. Il Brent,quotato a Londra,ha registrato un rialzo dell’1,3% attestandosi a 95,6 dollari. Per il Wti si tratta del massimo da settembre 2014.
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