ROMA – Per contrastare lo sviluppo dei cosiddetti tumori neuroendocrini è possibile avvalersi delle nuove terapie personalizzate, garantite dall’Istituto Oncologico del Mediterraneo di Viagrande, vicino Catania. Qui il direttore della struttura sanitaria, Dario Giuffrida, ha focalizzato la sua attenzione sull’intervento curativo di queste particolari forme tumorali che, spiega, “sono in grado di produrre sostanze di tipo ormonale o simil-ormonale che possono manifestare sindromi specifiche. Nel 70% sono più diffusi quelli gastro-entero-pancreatici e toracici, ma possono interessare ogni organo e tessuto. Un tempo appartenevano alla categoria dei tumori rari per la loro bassa frequenza, ma negli ultimi 10 anni l’incidenza è aumentata notevolmente rispetto ad altri tipi di tumore (mammella, polmone, colon)â€. Si tratta di carcinomi difficilmente diagnosticabili, poiché per loro natura sono silenti e si sviluppano all’interno dell’organismo senza alcuna avvisaglia; infatti, precisa il dottor Giuffrida: “circa il 35-40% di questi tumori manifestano una sintomatologia abbastanza specifica ma difficile da interpretare, che può essere data da diarrea, arrossamenti cutanei (flushes) al volto, al collo e alla parte anteriore del torace, accompagnati da tachicardia, vomito e dolori addominali. Quando si presentano questi sintomi, e la diagnostica comune non riesce a mettere in evidenza o a chiarire il quadro clinico, alla base ci potrebbe essere un tumore neuroendocrinoâ€. Fondamentale a questo punto diventa la terapia di intervento che deve essere quanto più tempestiva. Se preso in tempo, tale forma tumorale può essere sconfitta con la streptozotocina, la dacarbazina, la temozolamide e i derivati del platino, garantendo al paziente una buona percentuale di riuscita della cura.