ROMA – Reso celebre al pubblico dei fantasy per il ruolo di “Aragorn” nella pluripremiata trilogia de “Il Signore degli Anelli” e candidato all’Oscar nel 2008 come miglior attore protagonista per il capolavoro del maestro David Cronenberg “La promessa dell’assassino”, Viggo Mortensen – attore statunitense di origine danese – lascia nuovamente il segno con la sua interpretazione nel lungometraggio scritto e diretto da Matt Ross “Captain Fantastic” che si è aggiudicato, fra i numerosi riconoscimenti, il premio del pubblico “BNL” alla XI.ma edizione della Festa del Cinema di Roma e il “Premio per la miglior regia” alla 69.ma edizione del Festival di Cannes nella sezione “Un Certain Regard”. Il film sarà disponibile alla visione nelle sale italiane a partire dal 7 dicembre.
In “Captain Fantastic” si compie un’accurata indagine dei rapporti che intercorrono tra genitori e figli nelle fasi dell’educazione. Ambientata nel pieno isolamento delle foreste del Pacifico nord-occidentale fino ai deserti di Albuquerque, la storia narra di Ben Cash, un padre che per sfuggire ai danni della moderna cultura consumista mette in gioco tutto se stesso impartendo ai propri figli una salda e rigorosa postura di vita ispirata ad un’intima, ancestrale connessione con la natura. Il genitore sottopone la sua giovane prole ad intensi e quotidiani allenamenti – dotando i loro corpi di una resistenza degna dei migliori atleti per permettergli di sopravvivere nelle terre selvagge – e li sollecita alla lettura dei grandi testi della cultura classica fin dalla tenera età. E’ qui che si intreccia il dilemma su cui Ross ha voluto riporre maggior attenzione: quanto l’educazione di un genitore, sebbene infusa e praticata con dedizione, può risultare costruttiva oppure distruttiva ai fini della crescita? Il regista ammette di aver attinto a piene mani dalla propria infanzia per la scrittura del plot narrativo, ricordando come vivere da bambino nelle comuni della California del Nord e dell’Oregon – senza contare sui prodigi della moderna tecnica – volesse dire condurre una vita alternativa, fuori dalla civiltà. Da qui il proprio passato rifiorisce in una nuova forma: una riflessione sul perché vivere lontano dalla società, ad estremo contatto con la natura, sia al tempo stesso una sorta di avventura e un’esperienza alienante. Cosa significa pertanto crescere i propri figli nell’era contemporanea? Qual è il limite tra uno stretto contatto con la più recente tecnologia e un immergersi nelle profondità della natura primordiale?
Le risposte sono semplicemente in un racconto emozionante, ambientato in un luogo attraente e selvaggio dove Ben e la sua famiglia gioiscono delle proprie esperienze. La pellicola vanta un cast d’assoluto profilo tra cui vanno menzionati Frank Langella e il giovane, talentuoso George Mackay nel ruolo del figlio Bo. Oltre a risultare un attore fisicamente e caratterialmente perfetto per il ruolo di Ben, Viggo Mortensen ha partecipato attivamente alla realizzazione del film valorizzando la colonna sonora con alcune sue musiche originali e apportando un valido contributo alla sceneggiatura. Si è rivelato insomma – a detta di Ross – “un collaboratore essenziale”, una partnership che di sicuro non mancherà di riservarci altre gradite sorprese per il prossimo futuro.
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