Arbor mirabilis, le poesie in forma di romanzo di Savino Carone
- di RED COM
- in Cultura
(PRIMAPRESS) - MILANO - A due anni dal fortunato esordio poetico con La coda del Logos, Savino Carone torna in libreria con la sillogeArbor mirabilis. Poesie in forma di romanzo (ed. Rupe mutevole, Parma).
Il libro sarà presentato giovedì 4 dicembre alle ore 19.00 presso il ritrovo d'arte e cultura "Le Trottoir alla Darsena" (Piazza XXIV Maggio, 1). Introdurrà Giovanni Schiavo Campo, scrittore, poeta e critico d'arte. Sarà presente l'autore. Le musiche e le letture sono a cura di Paola Prinzivalli, scrittrice, autrice, musicista.
Fin dal titolo, il libro annuncia la sua originalità. L'autore, infatti, si spinge oltre la tradizionale raccolta di versi, ricostruendo in questo denso volumetto il percorso interiore, il vissuto personale, le occasioni e le suggestioni letterarie che “entrano” nella creazione poetica.
«Ho cercato di mettere in campo un lavoro che seguisse un suo percorso ideale – spiega Carone - con riferimenti e contenuti non solo personali, ma che evidenziassero quale tipo di logica segue un autore di versi e quale sia, quando compone, il suo background letterario che rimane sempre legato e non avulso da tutto ciò che si è pensato e scritto prima di lui».
La raccolta di versi, dunque, non solo rivela i moti dell'animo del poeta ma consente d'entrare nello scrittoio dell'autore, per cogliere la tensione del confronto con i modelli ideali, antichi e moderni, posti sugli scaffali della sua biblioteca, l'accurato lavoro di lima e di taglio, il lavorio formale e materiale del verso che fissa sulla pagina il fluire magmatico dei pensieri, delle inquietudini e dei sentimenti. L'obiettivo dichiarato dell'autore è quello di «uscire dalla nicchia che relega la poesia quasi a un prodotto minore della letteratura» ponendo l'accento sul fatto che «essere poeti non è solo commuoversi in presenza di un bel tramonto, ma comporta un lavoro vero e assiduo di frequentazione di classici e non, una coscienza critica e un gusto sicuro nella scelta dei riferimenti ai quali ancorarsi per non perdersi nel mare magnum dell'esistente».
Nel libro, articolato in sette parti, si susseguono così versi editi e inediti, scampoli di vita in prose, citazioni tratte dalla Città del Sole di Tommaso Campanella, dallePoesie di Thomas Stearns Eliot o dalla Ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge, amalgamate in un'originale struttura caratterizzata da una feconda contaminazione stilistica che, come sottolinea Mauro Romano nella prefazione, schioda «schemi e convenzioni di un contemporaneo modo di poetare» e propone «un'originalità che si distacca dai modelli convenzionali».
- (PRIMAPRESS)
Il libro sarà presentato giovedì 4 dicembre alle ore 19.00 presso il ritrovo d'arte e cultura "Le Trottoir alla Darsena" (Piazza XXIV Maggio, 1). Introdurrà Giovanni Schiavo Campo, scrittore, poeta e critico d'arte. Sarà presente l'autore. Le musiche e le letture sono a cura di Paola Prinzivalli, scrittrice, autrice, musicista.
Fin dal titolo, il libro annuncia la sua originalità. L'autore, infatti, si spinge oltre la tradizionale raccolta di versi, ricostruendo in questo denso volumetto il percorso interiore, il vissuto personale, le occasioni e le suggestioni letterarie che “entrano” nella creazione poetica.
«Ho cercato di mettere in campo un lavoro che seguisse un suo percorso ideale – spiega Carone - con riferimenti e contenuti non solo personali, ma che evidenziassero quale tipo di logica segue un autore di versi e quale sia, quando compone, il suo background letterario che rimane sempre legato e non avulso da tutto ciò che si è pensato e scritto prima di lui».
La raccolta di versi, dunque, non solo rivela i moti dell'animo del poeta ma consente d'entrare nello scrittoio dell'autore, per cogliere la tensione del confronto con i modelli ideali, antichi e moderni, posti sugli scaffali della sua biblioteca, l'accurato lavoro di lima e di taglio, il lavorio formale e materiale del verso che fissa sulla pagina il fluire magmatico dei pensieri, delle inquietudini e dei sentimenti. L'obiettivo dichiarato dell'autore è quello di «uscire dalla nicchia che relega la poesia quasi a un prodotto minore della letteratura» ponendo l'accento sul fatto che «essere poeti non è solo commuoversi in presenza di un bel tramonto, ma comporta un lavoro vero e assiduo di frequentazione di classici e non, una coscienza critica e un gusto sicuro nella scelta dei riferimenti ai quali ancorarsi per non perdersi nel mare magnum dell'esistente».
Nel libro, articolato in sette parti, si susseguono così versi editi e inediti, scampoli di vita in prose, citazioni tratte dalla Città del Sole di Tommaso Campanella, dallePoesie di Thomas Stearns Eliot o dalla Ballata del vecchio marinaio di Samuel Taylor Coleridge, amalgamate in un'originale struttura caratterizzata da una feconda contaminazione stilistica che, come sottolinea Mauro Romano nella prefazione, schioda «schemi e convenzioni di un contemporaneo modo di poetare» e propone «un'originalità che si distacca dai modelli convenzionali».
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