Chieti: a Guardiagrele “La notte dei briganti” fa revisionismo della storia con i best seller di Pino Aprile
- di C.F.
- in Cultura
(PRIMAPRESS) - CHIETI - A Guardiagrele il 18 agosto sarà "La notte dei Briganti", un evento ricco di spunti per raccontare un pezzo significativo è controverso della storia italiana. Presso il Chiostro Municipale ci sarà il Convegno "Guardiagrele, terra di Briganti": interverrà il Sindaco Donatello Di Prinzio, il giornalista e scrittore Pino Aprile, Luigi Spina Presidente Nazionale dei Comitati delle Due Sicilie, e Fabrizio Fanciulli, ricercatore e scrittore. Modera la giornalista pescarese, Alessandra Renzetti.
Il giornalista e scrittore Pino Aprile interverrà con due libri, freschi di stampa: "Il nuovo terroni" che è la versione definitiva del bestseller di Aprile, Terroni, che ha riscritto per sempre la storia d’Italia e La brigante bambina (entrambe Libreria pienogiorno).
“Il nuovo terroni” è “non solo un bestseller – come si legge nelle note di presentazione del volume – ma un longseller che è entrato di prepotenza nel dibattito storico e civile, conferendo nuova consapevolezza e restituendo orgoglio. Un libro spartiacque, se è vero, come ha scritto Giordano Bruno Guerri, che dopo la sua pubblicazione nulla sarebbe più potuto continuare allo stesso modo, e avremmo avuto un’Italia e una storia “prima” e “dopo” “Terroni”. - (PRIMAPRESS)
Il giornalista e scrittore Pino Aprile interverrà con due libri, freschi di stampa: "Il nuovo terroni" che è la versione definitiva del bestseller di Aprile, Terroni, che ha riscritto per sempre la storia d’Italia e La brigante bambina (entrambe Libreria pienogiorno).
“Il nuovo terroni” è “non solo un bestseller – come si legge nelle note di presentazione del volume – ma un longseller che è entrato di prepotenza nel dibattito storico e civile, conferendo nuova consapevolezza e restituendo orgoglio. Un libro spartiacque, se è vero, come ha scritto Giordano Bruno Guerri, che dopo la sua pubblicazione nulla sarebbe più potuto continuare allo stesso modo, e avremmo avuto un’Italia e una storia “prima” e “dopo” “Terroni”. - (PRIMAPRESS)