Editoria: con Milele Kenia, Camusso e Ribelli raccontano il mal d'Africa
- di Pasquale Alfieri
- in Cultura
(PRIMAPRESS) - ROMA – Siediti sui kilili baharini e lascia che i tuoi pensieri scorrano liberamente dentro di te. Le pagine di Milele Kenia (ErreCi Edizioni), il libro fotografico, fresco di stampa, di Riccardo Camusso e Massimiliano Ribelli si aprono con questo proverbio africano che racchiude lo spirito della savana più autentica dove persino i pensieri sembrano emettere dei suoni nei silenzi delle distese di terreni aridi punteggiati da macchie di acacie e distese di euforbie. E’ il Kenia raccontato da due fotoreporter che come tanti sono stati colpiti dal mal d’Africa fino a farne una terra d’elezione: milele Africa, nella lingua swahili, significa per sempre. “Non è solo un titolo ad effetto – spiega Riccardo Camusso – perché l’Africa ti rimane dentro perché ogni volta che ritorni ti sta insegnando qualcosa di diverso a patto che tu sappia ascoltare quello che ti sta dicendo”. Le immagini di Camusso e Ribelli non parlano di una sola Africa ma di cento e forse più volti che il continente sub-sahariano regala dall’Oceano Indiano, battuto dal Kusi e dal Kaskazi, alla savana dei leoni e delle gazzelle in eterna lotta per la sopravvivenza ma anche alla trafficata Malindi con il via vai continuo dei Tuc Tuc, i piccoli taxi a tre ruote che è impossibile contare. Se le foto naturalistiche di Camusso che da anni è uno dei guru del digiscoping e testimonial della maison di telescopi, Swarovski Optik, colgono attimi di assoluta naturalezza di animali nel loro habitat, quelle di Massimiliano Ribelli fissano espressioni di volti delle decine di etnie che vivono in Kenia. I testi di questo volume volutamente non cercano la lirica della narrazione ma offrono il racconto di un reportage senza filtri. - (PRIMAPRESS)