Le isole di plastica in mezzo agli oceani diventano Stato Federale
- di RED-CENTRALE
- in Cultura
(PRIMAPRESS) - PARIGI - L'arte scende in campo per sensibilizzare l'opinione pubblica a tutela dell'ambiente, patrimonio comune.
Il cosiddetto ''Garbage Patch'' e' uno dei piu' gravi fenomeni di inquinamento creato dalla plastica dispersa e trascinata in mare dalle correnti in un unico luogo. Un fenomeno che sta assumendo le dimensioni di un vero e proprio continente, in continua, spaventosa crescita. Con una ''installazione-performance'', una nuova Nazione sara' simbolicamente riconosciuta dalla comunita' internazionale. Si potrà trovare in rete il suo portale: garbagepatchstate.org
Prende cosi' il via un complesso progetto dell'artista italiana Maria Cristina Finucci, realizzato in collaborazione con l'Universita' veneziana Ca' Foscari e patrocinato dal Ministero italiano dell'Ambiente attraverso il quale l'arte, con la sua forza comunicativa, intende contribuire alla salvezza del pianeta.
Il riconoscimento dello ''Stato del Garbage Patch'', come entita' concreta , anche se fittizia, dara' corpo ad un problema che, seppur diffuso in scala planetaria, non assume ancora agli occhi dell'opinione pubblica, una consistenza tangibile.
Maria Cristina Finucci dara' inizio ad un progetto ambizioso : dopo il riconoscimento da parte della comunita' internazionale, il ''Garbage Patch State'', alla pari di ogni altra nazione, avra' il suo padiglione, nel cortile dell'Universita' Ca'Foscari,durante il periodo della Biennale di Venezia. Nel mese di settembre seguira' un'istallazione nella piazza del Museo MAXXI di Roma promossa da MAXXI educational e da l’università La Sapienza. E’ in programma una collaborazione con l’Università degli Studi Roma Treche ha già contribuito fornendo i tappi di plastica usati per le installazioni. Ed altro ancora, come una missione in mezzo all'Atlantico.
Il progetto di Finucci non si esaurisce dunque nella produzione di qualche oggetto, scultura e istallazione, ma consiste in un percorso di relazioni e comportamenti ed in cio' che essi producono in termini di coinvolgimento intellettuale, oltreche' emotivo da parte degli individui.
Un progetto artistico insomma, quello di Finucci, che si produce nel tempo. Un modalita' immateriale di fare arte che, nell'interazione tra societa' e cultura, ne raccoglie le istanze anche indicando possibili percorsi con l'auspicio di contribuire alla conoscenza del fenomeno. Precondizione, questa, per ogni effettivo cambiamento. - (PRIMAPRESS)
Il cosiddetto ''Garbage Patch'' e' uno dei piu' gravi fenomeni di inquinamento creato dalla plastica dispersa e trascinata in mare dalle correnti in un unico luogo. Un fenomeno che sta assumendo le dimensioni di un vero e proprio continente, in continua, spaventosa crescita. Con una ''installazione-performance'', una nuova Nazione sara' simbolicamente riconosciuta dalla comunita' internazionale. Si potrà trovare in rete il suo portale: garbagepatchstate.org
Prende cosi' il via un complesso progetto dell'artista italiana Maria Cristina Finucci, realizzato in collaborazione con l'Universita' veneziana Ca' Foscari e patrocinato dal Ministero italiano dell'Ambiente attraverso il quale l'arte, con la sua forza comunicativa, intende contribuire alla salvezza del pianeta.
Il riconoscimento dello ''Stato del Garbage Patch'', come entita' concreta , anche se fittizia, dara' corpo ad un problema che, seppur diffuso in scala planetaria, non assume ancora agli occhi dell'opinione pubblica, una consistenza tangibile.
Maria Cristina Finucci dara' inizio ad un progetto ambizioso : dopo il riconoscimento da parte della comunita' internazionale, il ''Garbage Patch State'', alla pari di ogni altra nazione, avra' il suo padiglione, nel cortile dell'Universita' Ca'Foscari,durante il periodo della Biennale di Venezia. Nel mese di settembre seguira' un'istallazione nella piazza del Museo MAXXI di Roma promossa da MAXXI educational e da l’università La Sapienza. E’ in programma una collaborazione con l’Università degli Studi Roma Treche ha già contribuito fornendo i tappi di plastica usati per le installazioni. Ed altro ancora, come una missione in mezzo all'Atlantico.
Il progetto di Finucci non si esaurisce dunque nella produzione di qualche oggetto, scultura e istallazione, ma consiste in un percorso di relazioni e comportamenti ed in cio' che essi producono in termini di coinvolgimento intellettuale, oltreche' emotivo da parte degli individui.
Un progetto artistico insomma, quello di Finucci, che si produce nel tempo. Un modalita' immateriale di fare arte che, nell'interazione tra societa' e cultura, ne raccoglie le istanze anche indicando possibili percorsi con l'auspicio di contribuire alla conoscenza del fenomeno. Precondizione, questa, per ogni effettivo cambiamento. - (PRIMAPRESS)