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Un viaggio nel cuore della camorra

(PRIMAPRESS) - NAPOLI - Presentato all'Auditorium di Scampia NAPOLINORD, primo romanzo di Vincenzo Rea. Rea, classe 1980, ha intrapreso da anni la carriera da cronista, lavorando per varie redazioni. È corrispondente e redattore de “Il Mattino”, “Il Corriere dello Sport” e “Il Roma”. Giornalista pubblicista dal 2010, attualmente è direttore responsabile della testata giornalistica online WebNapoli24.com. Ernesto, protagonista del racconto, fa una vita "da giornalista senza giornale, e coltiva il grande sogno di affermarsi nel settore che ama. Parte così per Scampia. Un vero e proprio viaggio, quello, anche se Ernesto vive a pochi chilometri da lì. La realtà della droga, i clan che si fanno guerra, la desolazione del quartiere martoriato dalla malavita. Fino ad un colloquio faccia a faccia con un capoclan. Un camorrista, uno vero. Parallelamente, poi, la vita privata di Ernesto. Quella di tutti i giorni, quella difficile, specie in una Napoli che non offre lavoro. Il lavoro alienante del call center, che tanto suggerisce di farla finita con tutto. Con i sogni, con il giornalismo. Mentre gli affetti personali, gli amici, la fidanzata, la famiglia gli girano intorno. Ciascun pezzo della vita di Ernesto fa parte di una corsa verso i sogni, una corsa verso obiettivi sempre meno raggiungibili. Eppure Ernesto non ha la forza, quella giusta, per mollare. E allora scrive un libro, quello della sua vita. Fatta di fregature, di delusioni, di ambizioni. E lo ritrova che fa capolino da uno scaffale di una biblioteca. E la sua vita torna al punto in cui è partita, ma più avvincente, agguerrita che mai. Non è solo la scorrevolezza dello stile, che garantisce ottima fruibilità del testo, ad essere un importante elemento di vantaggio, ma anche la struttura narrativa che presenta. Grazie a numerosi flashback, infatti, è sempre chiara l’intera vicenda personale del protagonista, che offre così al lettore una panoramica ampia e completa dello stesso. Ma i veri, indiscutibili punti di forza risultano essere due tematiche principali, decisamente attuali non solo per il difficilissimo periodo storico contemporaneo in cui siamo immersi, ma anche per la realtà complicata di una Napoli che offre sempre meno possibilità di realizzazione o, in casi più disperati, di semplice sussistenza: lavoro e camorra. Alcuni passaggi del romanzo possiedono una speciale forza d’impatto sia dal punto di vista narrativo che emotivo. Il soggiorno da osservatore nel quartiere di Scampia, ad esempio, è assai suggestivo, in quanto racconta numerosi dettagli di un degrado che fa troppa notizia per lo stato avanzato in cui versa. La curiosità di sapere dove possa arrivare il marcio, fino a che punto possa espandersi la macchia indelebile della criminalità è seminata in ogni pagina dell’opera fino ad accrescere in scene decisamente suggestive, come l’incontro faccia a faccia con un esponente di spicco della camorra. Un’intervista, questa, che getta luce su un’organizzazione impeccabile e su moventi e stili di vita che nella terra degli “ordinari” non sono assolutamente concepibili. Prostituzione, droga, omicidi sono i tre perni attorno cui ruota un mondo a cui spesso non si vuol credere. Ma esiste. Esiste, eccome. Non a Scampia ma in tutta Napoli. Ma nel quartiere popolare Ernesto conosce la vera faccia della gente pulita che rappresenta la stragrande maggioranza degli abitanti di Scampia. Ernesto, alla fine del suo viaggio nel quartiere, impara ad amare quel ‘cemento’ e quella gente genuina e sana che porterà nel suo cuore cancellando per sempre quei pregiudizi iniziali che lo avevano accompagnato in quella - che si rivela poi per lui – una splendida avventura. Altra tematica che rende di grande attualità NAPOLINORD è la costante, estenuante ricerca del lavoro. La lotta alle offerte deprimenti e la rincorsa alle ambizioni sono argomenti all’ordine del giorno, specie a Napoli, città in cui tutti fanno a pugni per trovare una soluzione, una chiave, una via. Per la sua marcata caratterizzazione, che può facilmente suscitare una identificazione da parte di un pubblico di lettori, non certo soltanto campani, il romanzo può avere delle buone potenzialità in vista di una eventuale sua immissione sul mercato editoriale. I temi della criminalità e, ancor più, della crisi di valori e dell’assenza di certezze economiche e di vita sono comuni ad ampi settori della popolazione; di conseguenza, soprattutto dal punto di vista emotivo, il testo presentato può far presa su un vasto pubblico. - (PRIMAPRESS)