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Arte: dal Belvedere Museum arriva in mostra a Palazzo Braschi di Roma “Klimt. La Secessione e l’Italia”

Arte: dal Belvedere Museum arriva in mostra a Palazzo Braschi di Roma “Klimt. La Secessione e l’Italia”
(PRIMAPRESS) - ROMA - Si apre domani 27 ottobre, al Museo di Palazzo Braschi di Roma la mostra "Klimt. La secessione e l'Italia" che celebra la vita e l'arte di uno dei più grandi
maestri e fondatori della Secessione viennese: Gustav Klimt. La mostra che resterà aperta sino al 27 marzo, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina
ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto
Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura
di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai
Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.
Con l’esposizione Klimt. La Secessione e l’Italia, l’artista austriaco torna in Italia e proprio a Roma,
dove 110 anni fa, dopo aver partecipato con una sala personale alla Biennale di Venezia del 1910, fu
premiato all’Esposizione Internazionale dʼArte del 1911.
La mostra ripercorre le tappe dell’intera parabola artistica di Gustav Klimt, ne sottolinea il ruolo di
cofondatore della Secessione viennese e – per la prima volta – indaga sul suo rapporto con l’Italia,
narrando dei suoi viaggi e dei suoi successi espositivi.
Klimt e gli artisti della sua cerchia sono rappresentati da oltre 200 opere tra dipinti, disegni, manifesti
d’epoca e sculture, prestati eccezionalmente dal Museo Belvedere di Vienna e dalla Klimt
Foundation, tra i più importanti musei al mondo a custodire l’eredità artistica klimtiana, e da collezioni
pubbliche e private come la Neue Galerie Graz. La mostra propone al pubblico opere iconiche di Klimt
come la famosissima Giuditta I (1901), Signora in bianco (1917-18), Amiche I (Le Sorelle) (1907) e
Amalie Zuckerkandl (1917-18).
Sono stati anche concessi prestiti del tutto eccezionali, come La sposa (1917-18), che per la prima volta
lascia la Klimt Foundation, e Ritratto di Signora (1916-17), trafugato dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci. - (PRIMAPRESS)