Ky e Saulle, doppia personale a Napoli
(PRIMAPRESS) - Si inaugura venerdì 3 marzo alle ore 18 presso il LAB.oratorio della Fondazione Made in Cloister, in Piazza Enrico de Nicola 48 a Napoli, la mostra bipersonale di Assunta Saulle e Laetitia Ky.
Le due esposizioni, prodotte da Andrea Aragosa per Black Tarantella con la collaborazione di Lis10 Gallery, mettono in evidenza gli universi creativi di due giovani artiste che, grazie alla peculiarità dei loro stili e delle loro poetiche, si sono imposte all’attenzione del pubblico e della critica del panorama artistico nazionale e internazionale.
Lo spazio espositivo di Made in Cloister mette a confronto due percorsi artistici differenti in dialogo tra loro. Quello dell’italiana Assunta Saulle, dal titolo “Universi e Mondi” a cura di Simon Njami, scandito da 6 installazioni che uniscono sinergicamente l’oggettività della fotografia con la soggettività plastica espressiva della scultura polimaterica. E quello dell’ivoriana Laetitia Ky, intitolato “Lo Sguardo di Medusa” e curato da Alessandro Romanini, con un ciclo di 12 fotografie e 4 dipinti (acrilico/tela) che hanno come soggetto la stessa artista, il cui corpo diviene supporto e strumento di rivendicazione identitaria.
L’evento ospitato da Made in Cloister, offre al pubblico la possibilità di osservare due percorsi creativi assolutamente personali, innovativi e speculari. Un viaggio introspettivo nelle infinite possibilità di coscienza e creazione dell’universo femminile. Entrambe le artiste, riconosciute per l’originalità della loro poetica e per l’attitudine etica al lavoro creativo, elaborano una poetica multidisciplinare, dando vita a dispositivi che incoraggiano lo spettatore alla produzione di pensiero. La mostra resterà esposta a Napoli fino al 5 maggio 2023 e si potrà visitare dal mercoledì al sabato dalle ore 11 alle 19 e la domenica dalle ore 10 alle ore 14. Il giorno del vernissage (3 marzo ore 18) l’ingresso è gratuito, mentre negli altri giorni è previsto un biglietto d’ingresso di 5 euro.
Simon Njami, curatore della mostra della Saulle, illustra perfettamente nel testo dedicato alla mostra le complesse articolazioni connesse al tema scelto dall’artista campana, ispirato al terzo dei Dialoghi Cosmologici di Giordano Bruno, “De l’infinito, universo e mondi” pubblicato a Londra nel 1584. Assunta Saulle orchestra in maniera armonica un complesso di materiali: vetro, ceramica, acciaio, legno carbonizzato, fotografia e scultura si articolano espressivamente mettendo in dialogo natura e alchimia. Il ciclo fotografico e i dipinti che costituiscono la mostra “Lo Sguardo di Medusa”, invece, rappresentano un'ulteriore tappa nel percorso di ricerca di Laetitia Ky e rivela diverse declinazioni dell’identità femminile, in un continente ricco e complesso come quello africano. L’artista ivoriana, infatti, ispirandosi al mito di Medusa, mette in primo piano l’identità femminile, misurandosi anche con la necessità impellente di vedere riconosciuti i diritti minimali, nell’ambito di una cultura fortemente maschilista. Con le sue “sculture capillifere” mette in sinergia le dinamiche espressive e identitarie della body art con il valore documentale della fotografia, producendo un processo di riflessione e di rivendicazione. Gli stessi temi sono affrontati nella serie di dipinti realizzati appositamente per la mostra partenopea. Punto di partenza delle sue opere gli archivi fotografici che documentano le elaborate acconciature delle donne africane in generale e della Costa d’Avorio in particolare, nel periodo precoloniale, che vengono ricontestualizzate nella sua poetica, divenendo elementi e simboli di una rivendicazione d’identità culturale e di genere. - (PRIMAPRESS)
L’evento ospitato da Made in Cloister, offre al pubblico la possibilità di osservare due percorsi creativi assolutamente personali, innovativi e speculari. Un viaggio introspettivo nelle infinite possibilità di coscienza e creazione dell’universo femminile. Entrambe le artiste, riconosciute per l’originalità della loro poetica e per l’attitudine etica al lavoro creativo, elaborano una poetica multidisciplinare, dando vita a dispositivi che incoraggiano lo spettatore alla produzione di pensiero. La mostra resterà esposta a Napoli fino al 5 maggio 2023 e si potrà visitare dal mercoledì al sabato dalle ore 11 alle 19 e la domenica dalle ore 10 alle ore 14. Il giorno del vernissage (3 marzo ore 18) l’ingresso è gratuito, mentre negli altri giorni è previsto un biglietto d’ingresso di 5 euro.
Simon Njami, curatore della mostra della Saulle, illustra perfettamente nel testo dedicato alla mostra le complesse articolazioni connesse al tema scelto dall’artista campana, ispirato al terzo dei Dialoghi Cosmologici di Giordano Bruno, “De l’infinito, universo e mondi” pubblicato a Londra nel 1584. Assunta Saulle orchestra in maniera armonica un complesso di materiali: vetro, ceramica, acciaio, legno carbonizzato, fotografia e scultura si articolano espressivamente mettendo in dialogo natura e alchimia. Il ciclo fotografico e i dipinti che costituiscono la mostra “Lo Sguardo di Medusa”, invece, rappresentano un'ulteriore tappa nel percorso di ricerca di Laetitia Ky e rivela diverse declinazioni dell’identità femminile, in un continente ricco e complesso come quello africano. L’artista ivoriana, infatti, ispirandosi al mito di Medusa, mette in primo piano l’identità femminile, misurandosi anche con la necessità impellente di vedere riconosciuti i diritti minimali, nell’ambito di una cultura fortemente maschilista. Con le sue “sculture capillifere” mette in sinergia le dinamiche espressive e identitarie della body art con il valore documentale della fotografia, producendo un processo di riflessione e di rivendicazione. Gli stessi temi sono affrontati nella serie di dipinti realizzati appositamente per la mostra partenopea. Punto di partenza delle sue opere gli archivi fotografici che documentano le elaborate acconciature delle donne africane in generale e della Costa d’Avorio in particolare, nel periodo precoloniale, che vengono ricontestualizzate nella sua poetica, divenendo elementi e simboli di una rivendicazione d’identità culturale e di genere. - (PRIMAPRESS)