L'Universo di Ignacio Goitia in mostra a Roma fino al 30 dicembre
(PRIMAPRESS) - Riapre al pubblico dopo la pausa estiva, mercoledì 9 settembre 2020, la mostra “L’universo di Ignacio Goitia” allestita alla Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma (piazza Navona 91). Inaugurata lo scorso 27 maggio, dopo il successo riscosso alla Sala Rekalde di Bilbao, la mostra raccoglie diversi lavori di Ignacio Goitia esposti per la prima volta in Italia.
Attraverso l’attenta messa in scena, progettata e curata dall’artista originario di Bilbao, lo spettatore potrà ripercorrere i diversi periodi e i temi trattati nei suoi 30 anni di produzione artistica.
Quadri, disegni e installazioni tridimensionali compongono il corpus di questa mostra organizzata dall’Instituto Cervantes e Diputación Foral de Bizkaia, che resterà a Roma fino al 30 dicembre 2020 e rappresenta un sunto del percorso artistico di Goitia.
Dai suoi primi quadri che vedevano come protagoniste delle giraffe all’interno di un palazzo, alla serie destinata alla colonizzazione e alla globalizzazione. Fino all'influenza della tradizione romana, che si può notare non solo nel passato, ma anche nel presente, poiché la maggior parte delle città e degli edifici che accompagnano la nostra quotidianità fu costruita in epoche lontane ma ancora conserva l’energia e la vitalità. Quest’idea è presente nella maggior parte delle opere dell’artista poiché le diverse tematiche che affronta nei suoi quadri sono ambientate in edifici architettonici costruiti generalmente secoli prima. La mostra ha inizio sulla strada, guardando attraverso la vetrina della sala che affaccia su Piazza Navona: questo primo spazio rievoca le vetrine dei grandi magazzini solo che qui l’artista, invece di esporre gli articoli commerciali, presenta una struttura dell’universo che troveremo all’interno. Una specie di quadro a tre dimensioni con personaggi tratti dai suoi lavori in cui lo spettatore può passeggiare ed essere parte integrante dell’opera stessa, entrando in contatto con l’universo di Goitia. Da fuori i personaggi, usciti dai quadri, sembrano tridimensionali, però addentrandoci nella sala si scopre che le figure sono piane e dietro sono nere. Lo stesso quadro si trasforma in sagome nere come se si trattasse di un teatro delle ombre cinesi, collegandosi così alle raffigurazioni che decorano la stanza, disegnate dall’artista per la sua recente esposizione della Galleria Dot Fifty one di Miami. L’aspetto scenografico delle sale aiuta a comprendere meglio il suo universo al di là dei quadri. La divisione dello spazio in sale separate da fogli dipinti a mo’ di “boiserie” (che lui stesso ha progettato), condurranno lo spettatore in un mondo in cui la realtà e la fantasia convivono naturalmente, come accade nelle opere di Ignacio Goitia. Nei quadri dedicati al folclore basco, decontestualizzando i protagonisti e collocandoli in diverse città europee, vi è un invito a riflettere su come la forma ancestrale di espressione di un popolo può essere un elemento per confrontarsi con la globalizzazione che cerca di creare un mondo uniforme e privo di personalità.
La mostra “L’universo di Ignacio Goitia” si potrà visitare gratuitamente fino al prossimo 30 dicembre 2020, dal mercoledì al sabato dalle ore 16 alle 20 presso la Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma. Per garantire la sicurezza dei visitatori, l’accesso alla mostra è consentito solo a persone munite di mascherina correttamente posizionata. Nel rispetto del distanziamento sociale è consentito l'ingresso di un massimo di 4 visitatori alla volta. - (PRIMAPRESS)
Dai suoi primi quadri che vedevano come protagoniste delle giraffe all’interno di un palazzo, alla serie destinata alla colonizzazione e alla globalizzazione. Fino all'influenza della tradizione romana, che si può notare non solo nel passato, ma anche nel presente, poiché la maggior parte delle città e degli edifici che accompagnano la nostra quotidianità fu costruita in epoche lontane ma ancora conserva l’energia e la vitalità. Quest’idea è presente nella maggior parte delle opere dell’artista poiché le diverse tematiche che affronta nei suoi quadri sono ambientate in edifici architettonici costruiti generalmente secoli prima. La mostra ha inizio sulla strada, guardando attraverso la vetrina della sala che affaccia su Piazza Navona: questo primo spazio rievoca le vetrine dei grandi magazzini solo che qui l’artista, invece di esporre gli articoli commerciali, presenta una struttura dell’universo che troveremo all’interno. Una specie di quadro a tre dimensioni con personaggi tratti dai suoi lavori in cui lo spettatore può passeggiare ed essere parte integrante dell’opera stessa, entrando in contatto con l’universo di Goitia. Da fuori i personaggi, usciti dai quadri, sembrano tridimensionali, però addentrandoci nella sala si scopre che le figure sono piane e dietro sono nere. Lo stesso quadro si trasforma in sagome nere come se si trattasse di un teatro delle ombre cinesi, collegandosi così alle raffigurazioni che decorano la stanza, disegnate dall’artista per la sua recente esposizione della Galleria Dot Fifty one di Miami. L’aspetto scenografico delle sale aiuta a comprendere meglio il suo universo al di là dei quadri. La divisione dello spazio in sale separate da fogli dipinti a mo’ di “boiserie” (che lui stesso ha progettato), condurranno lo spettatore in un mondo in cui la realtà e la fantasia convivono naturalmente, come accade nelle opere di Ignacio Goitia. Nei quadri dedicati al folclore basco, decontestualizzando i protagonisti e collocandoli in diverse città europee, vi è un invito a riflettere su come la forma ancestrale di espressione di un popolo può essere un elemento per confrontarsi con la globalizzazione che cerca di creare un mondo uniforme e privo di personalità.
La mostra “L’universo di Ignacio Goitia” si potrà visitare gratuitamente fino al prossimo 30 dicembre 2020, dal mercoledì al sabato dalle ore 16 alle 20 presso la Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma. Per garantire la sicurezza dei visitatori, l’accesso alla mostra è consentito solo a persone munite di mascherina correttamente posizionata. Nel rispetto del distanziamento sociale è consentito l'ingresso di un massimo di 4 visitatori alla volta. - (PRIMAPRESS)