Monografica di Efisio Oppo a Villa Torlonia
- di RED-ROM
- in Arte & Mostre
(PRIMAPRESS) - ROMA – Una mostra del pittore, critico d’arte e scenografo romano, Cipriano Efisio Oppo, fondatore del Gruppo Moderno Italiano ed interprete del colorismo aspro e secco del primo decennio del ‘900, sarà ospitata al Casino dei Principi di Villa Torlonia di Roma. L’esposizione monografica dell’Archivio Oppo con la collaborazione del Museo della Scuola Romana e dell’Archivio Storico del Teatro dell’Opera di Roma resterà aperta sino al 4 Ottobre. Curata da Francesca Romana Morelli e Valerio Rivosecchi, la mostra, con 50 dipinti, 20 disegni, 20 bozzetti scenografici e 4 costumi realizzati per il Teatro dell’Opera di Roma, racconta l’Oppo «artista» al di là del suo ruolo istituzionale forse più noto. Il percorso espositivo attraversa mezzo secolo di storia dell’arte italiana, dalle opere giovanili legate al clima della Secessione, a quelle del dopoguerra, più intimiste, passando attraverso l’age d’or della pittura italiana. Con la sua proposta di un realismo compreso tra gli estremi della tradizione ottocentesca e del «rappel-a l’ordre», Oppo partecipa alla grande stagione del Novecento accanto a De Chirico, Sironi, Carrà, De Pisis. Negli anni Trenta dialoga apertamente con i giovani protagonisti della «Scuola romana», da Mafai a Scipione, sostenendo la crescita e la proiezione internazionale di tutto l’ambiente, tra le varie edizioni della Quadriennale, l’avventura della «Galleria della Cometa», e le esperienze all’estero come quelle all’Esposizione Universale di Barcellona (1929) e di New York.Notevole e ancora poco conosciuta la sua fitta attività di scenografo e costumista per il Teatro dell’Opera di Roma, il Maggio Fiorentino, la Scala di Milano e la Fenice di Venezia.Per meglio comprendere la figura di Oppo quale protagonista del suo tempo, la Fondazione Oppo ha messo a disposizione il materiale inedito del suo Archivio, ricco di corrispondenze con artisti e intellettuali dell’epoca, documenti, foto, caricature, disegni e ritratti. In mostra anche alcuni rari volumi provenienti dalla Biblioteca della Fondazione, che con i suoi 800 titoli raccolti da Oppo in 50 anni di attività costituisce uno dei fondi d’arte di riferimento per tutti gli studiosi del ‘900.
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