Ministero dei Beni Culturali: trionfa l’arte di Mina Cappussi
- di RED COM
- in Arte & Mostre
(PRIMAPRESS) - ROMA - Passerella di autorità, tutti i nomi che contano, il taglio del nastro da parte di Monsignor Perego, D.G. Migrantes, l’intervento di galleristi, esperti, critici d’arte e letterari, giornalisti, rappresentanti dell’associazionismo. La mostra è visitabile per tutto il mese di dicembre. Il catalogo sarà aperto da Vittorio Sgarbi. "Creazione” partirà per New York e "Urphanomen Ceruleo è già a Bologna per l'Expo che sarà inaugurato il 23 gennaio da Philippe Daverio noto per la trasmissione della Rai, Passpartout. Il fenomeno dell’arte visionaria del Nuovo Millennio al museo Macia di Costa Rica.
Il sottosegretario di Stato ai Beni Culturali, Francesca Barracciu, ha voluto essere presente, per riferire al ministro. E il successo è arrivato alla grande, travolgendo colori, simboli, visioni oniriche di Mina Cappussi al Ministero dei Beni Culturali nel cuore di Roma, a pochi passi da Montecitorio e Palazzo Chigi, tra via del Corso, piazza Colonna e piazza Venezia. L’accostamento dell’arte contemporanea visionaria dell’artista alle scaffalature seicentesche, alle volte decorate, ai dorsi dei preziosi testi conservati nella splendida sala della Crociera di via del Collegio Romano, ha regalato un’atmosfera magica alla performance di altissimo livello. C’erano tutti i nomi che contano: critici e gallerie d’arte, giornalisti e operatori del settore, personalità del mondo della cultura, studenti e appassionati a riempire la sala, in religioso silenzio, in ossequiosa attesa del taglio del nastro. Per lei, l’artista visionaria, assai nota come giornalista e direttore del quotidiano Un Mondo d’italiani, parole emblematiche da parte della critica, unanime nella generale attenzione al fenomeno artistico che rompe gli schemi del contemporaneo per abbracciare un nuovo Rinascimento che mette l’uomo al centro, anzi, la donna.
Sì, perché è un universo femminile quello che emerge dall’arte di Mina Cappussi, fatto di volti, figure abbozzate, spiriti della natura, presenze, mostri interiori, sogni, visioni arcane, simboli, bellezza che incanta. La lungimiranza della Direttrice della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte, Maria Concetta Petrollo Pagliarini e della responsabile delle attività di promozione, Ida Barberio, ha portato al Ministero dei Beni Culturali, un evento di richiamo, anticipato dal tam tam mediatico internazionale e una grafica d’eccezione firmata Eliana CAPPUSSI.
“Discronie Archetipe verso un Nuovo Rinascimento” il titolo della mostra, preceduta da un convegno aperto da Mons. Giancarlo Perego, Direttore Generale della Fondazione Migrantes e docente presso la LUMSA di Roma, che ha sottolineato l’inquietudine dell’uomo, il suo anelito spirituale rappresentato dall’arte della Cappussi.
“Il mio augurio - ha detto Mons. PEREGO - è quello che i quadri di Mina ci aiutino a leggere la realtà, perché, come ha ricordato Paolo VI, il “mestiere dell’arte è quello di tradurre il messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, di rendere comprensibile il mondo invisibile: oggi come ieri la Chiesa ha bisogno di voi artisti, questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione!”.
A fare da filo conduttore, con una verve trainante che ha intercalato gli interventi, Alessandro D’AGOSTINI, fondatore dei Poeti d’Azione, che ha voluto sottolineare la personalità poliedrica di Mina Cappussi, giornalista, poetessa, scrittrice, attrice, artista. E poetessa d’azione! Simpatica la lettura delle liriche tratte da “Ultimatum” e la drammatizzazione degli impeti poetici che hanno regalato un tocco di classe all’incontro.
Gli ha fatto eco Maurizio VARRIANO, presidente di Borghi d’Eccellenza.
“Nonostante la distanza della politica - ha sentenziato - i Molisani come Mina si mettono in gioco non dimenticando mai di essere molisani…si fanno apprezzare fuori dai propri confini regionali, nelle sedi istituzionali, sino ad essere “ chiamati “a rappresentare il vero Molise”. E alla regione, e alla mostra, ha dedicato una sua composizione: “Dona splendore a quel perfetto viso un ondeggiar di chiome sfavillanti / Sei tu celeste Molise un regno d’amore e di infiniti canti. / Una ardente smania a te mi sprona e…/ Dirti ognor che sei il mio padrone. / Ma tu, su quel trono assiso stai a sentir dei lagni miei, / sei come la malerba che inaridisce le altre e fa morir”.
Appassionato, centrato, forbito di competenze, l’intervento di Genny DI BERT, storico e critico d’arte, docente presso il Rufa Rome University of Fine Arts, che è partita dal rapporto di Maritain con la musica per arrivare all’esposizione odierna.
“Mina Cappussi ha la musica dentro - ha detto - e inonda le sue opere. Non poteva esserci luogo migliore per ammirarle. Questa splendida Sala della Crociera con lo stemma ripetuto di Papa Gregorio XIII Boncompagni, è un tripudio di putti e di draghi. Così sono le opere di Mina Cappussi: elementi decorativi, una pittura apparentemente piatta, mondi su mondi che lei mette dentro. Lei gioca sul colore, va di getto, ma c’è una preparazione mentale. Se l’arte contemporanea è una forma di scrittura, lei fonde la penna sapiente di giornalista con il suo variegato mondo interiore e crea quadri contenuti, una poetessa dello spirito che contiene molto in poco. Nelle sue opere ci sono citazioni, ricordi, avanguardie del ‘900, ma il tutto diviene unico e originale contributo personale nel quale non si può non notare tanto movimento barocco che entra, esce, circola, spinte ripetute. Ecco, è davvero un Nuovo Rinascimento il suo. Siamo nell’equilibrio caotico del contemporaneo, ma siamo oltre, siamo nel nuovo, oltre la prospettiva, oltre Leonardo…”
Salvo IAVARONE, presidente Asmef (Associazione Mezzogiorno Futuro) e Confassociazioni ha parlato dell’impegno di Mina Cappussi nel mondo dell’emigrazione italiana, come membro del Collegio Scientifico Asmef tra altri studiosi e ricercatori di fama.
Giuseppe ABBATI, presidente di AITEF (Associazione Internazionale Tutela Emigrati e Famiglie) ha sottolineato il ruolo centrale del Ministero dei Beni Culturali nella promozione dell’Arte e della Cultura Italiana nel mondo.
“Qui in questa splendida Sala della Crociera - ha detto - sono esposti quadri dai colori bellissimi, angoli di sogno che solleticano tutti i sensi. Ma il quadro globale italiano è tutto nero, perché facciamo poco e male per promuovere la Cultura del Bel Paese al di fuori dei confini nazionali. Mi auguro che iniziative come questa che oggi onora Mina Cappussi, membro del Collegio Scientifico di Aitef, servano a riportare la giusta attenzione sugli italiani che, con la loro arte, onorano il nome della nazione”
Dante FASCIOLO, della Galleria Ucai La Pigna, giornalista, autore, regista, rappresentante degli artisti cattolici, 35 anni di esperienza in Rai, ha dipanato un simpatico intervento rifacendosi alla “chiarissima e molto dotta esposizione della collega Genny Di Bert”. E ha aggiunto: “Complimenti a quel furbacchione di Alfio MONGELLI che se l’è accaparrata - riferito al Direttore del Rufa. - Genny ha detto tutto quello che c’era da dire, io vorrei soffermarmi su due aspetti della pittura di Mina Cappussi: il velo e il volto. Sono evidenti, in queste opere, contorni barocchi, ricercati, studiati, che ci trascinano in una società composita, un equilibrio caotico, come è stato detto, e io aggiungerei una disarmonia, uno squilibrio. Nel 2014 un miliardo di persone non hanno accesso al cibo, all’istruzione. Sono cose che dovrebbero far tremare i polsi a ognuno di noi, e invece passano in sottofondo, coperte da un velo. Le macchie di colore della Cappussi rappresentano proprio questo squilibrio della nostra società opulenta, dove tutti copiano tutto. Ecco, questo velo deve essere rotto socialmente e moralmente, e Mina ci prova, squarcia il velo e fa uscire i volti. Come aveva sottolineato Paolo VI ricordato da Monsignor Perego, gli artisti ci aiutano a ricostruire la coscienza dei cittadini e l’arte è il veicolo più diretto per questa ricostruzione morale. Artisti come “costruttori di Bellezza” ha detto Papa Paolo VI e la Mina si è posta su questo binario, pronta a ricostruire, a riedificare la coscienza, facendo emergere volti e figure dal velo del disinteresse, dell’apatia, dell’egoismo. A lei che è giornalista e poetessa riesce facile sviscerare, rompere, strappare veli e adombrare il paradiso: putti, alberi, volti, animali per ristabilire l’ordine della creazione e l’imperativo della tutela di questo pianeta, per rimettere al centro l’uomo come opera di Dio, e costruttore di Bellezza”.
Quirino MARTELLINI, sociologo dell’informazione ha focalizzato il suo intervento su alcuni aspetti della produzione artistica in mostra.
“L’arte di Mina Cappussi - ha precisato - esplode di energia creatrice, il tratto giocoso e dirompente risuona di echi lontani. I Paesi che ha visitato, il Sud America, il Medio Oriente, divengono spunto di riflessione.
Stefania SCHIPANI, ricercatrice Istat, autore per la Treccani, ha posto in relazione cultura e ambiente, sostenendo la necessità di promuovere l’arte e proteggere il territorio, entrambi doni preziosi da spendere per restituire lustro all’immagine dell’Italia nel mondo.
Anna Silvia ANGELINI, presidente Aide Netturo (Associazione Internazionale Donne Europee) ha relazionato sulla donna nell’arte sottolineando il rapporto viscerale di Frida Kalo con i sapori, i colori, i profumi della sua terra.
Cinzia SCOTTO DI MINICO, business strategy, ha calcato la mano sui temi sociali che sgusciano fuori con prepotenza, e allo stesso tempo con delicatezza, dalle tele della Cappussi.
“In questo Terzo Millennio - ha interpretato - c’è tanto da rivedere. Siamo noi che creiamo la società, abbiamo la responsabilità del mondo. Questo è un momento di passaggio sottolineato splendidamente dall’arte di Mina Cappussi che nelle sue opere mette il proprio impegno, le molteplici sollecitazioni culturali di una biografia a tutto tondo che spazia nei più svariati campi, dal giornalismo all’archeologia, dal counseling alla scrittura, passando per la Poesia e le discipline olistiche”.
Marcello CARLINO, critico letterario e d’arte, professore all'Università Sapienza di Roma “Un mondo - quello di Mina Cappussi - colorato di segni, che ora riportano agli incanti fiabeschi e ai loro orditi antropologici, ora sbalzano profili incisi da antiche civiltà e da suggestivi affioramenti mitologici, ora ascoltano lontani echi di vibrazioni simboliche tra tortili preziosità alla Klimt e vortici da maelstrom…”
Massimo PASQUALONE, critico d'arte e letterario, professore all'università G. D'Annunzio di Chieti: “Una profonda sensibilità e una decisa ricerca cromatica sono la cifra stilistica della produzione di Mina Cappussi. Quelle che a primo impatto possono sembrare variegate ermeneutiche, in realtà sono legate dal filo di Arianna dello scandaglio psicologico, dove l’io dell’artista è sempre preponderante, sovente epifanico in una metamorfosi continua”
Gioia CATIVA, Storico dell'arte, SM'ART di Isernia: “Questa personale è manifesto della poetica artistica visionaria di Mina Cappussi popolata da “realtà parallele”, raffigurazione di figure totemiche dal forte potere evocativo, allegoria della sua visione personale della vita, impregnata di positività e di un pizzico di follia, sperimentazione di un linguaggio che è agli antipodi dell'arte romantica di fine '800 e degli incubi di Johann Heinrich Füssli. Mina Cappussi è un'artista visionaria, fautrice di un'arte propositiva”.
A conclusione del convegno, il momento rituale del taglio del nastro, per mano di Monsignor Perego, tra due splendide fanciulle, Sabina IADAROLA e Ludovica SMARGIASSI, all’entrata della Sala Lettura, al secondo piano del Ministero.
Dopo tanto parlare, al momento di toccare con mano l’arte-rivelazione di Mina Cappussi, gli ospiti si sono riversati nel grandioso salone seicentesco per ammirare le opere inserite nelle modanature originali del ‘600, tra libri rari, scaffalature barocche, affreschi e simboli del potere nell’antica costruzione dei Gesuiti.
L’allestimento curato da Giovanni MITRI e Franco IADAROLA, con il contributo del personale della Crociera (Albertina LIGUORI e Lia) le tele sospese sulle pareti in caduta libera dalla balaustra, creano un’atmosfera ad effetto, di apparente contrasto e sottile magia. Un pubblico composito, la presenza di mercanti d’arte, critici letterari, galleristi, esperti, ha movimentato la Sala della Crociera nel suo rigore austero. L’intervento del sottosegretario di Stato ai Beni Culturali, la giovane e frizzante Francesca Barracciu, artista lei stessa, ha poi regalato un ulteriore tocco istituzionale ad un evento che resta nella storia del Ministero di via del Collegio Romano. Nella parete in fondo, assieme all’ultimo “Symbol Swan”, fuori catalogo, l’emblematico “Creazione”, scelto all’unanimità dal team di esperti della Galleria Coronari per l’esposizione a New York all’interno di ArtExpo a Pier 94, il più grande evento d’arte al mondo che, da 36 anni, riempie uno spazio di 130.000 metri quadrati con l’arte e gli artisti che faranno tendenza nelle gallerie di tutto il pianeta. Subito dopo la chiusura della mostra, dunque, Creazione partirà per la “grande mela” a portare l’arte italiana oltreoceano. Un altro dei quadri in esposizione entrerà a far parte della Collezione MACIA, il Museo di Arte Italiana Contemporanea di San Josè in Costa Rica, mentre “Urphanomen Ceruleo” accoglierà i visitatori dell’Artexpo di Bologna che il prossimo 23 gennaio sarà inaugurato da Philippe Daverio.
Complimenti sono arrivati dal mondo della Politica, della Cultura, dell’associazionismo italiano nel mondo. Mina Cappussi, ideatore, autore e curatore del Dizionario Enciclopedico delle Migrazioni Italiane nel Mondo, Direttore e Publisher del quotidiano d’informazione UnMondodItaliani.com, sta collezionando successi incredibili anche come artista.
Tra gli altri, il messaggio del governatore del Molise, Paolo DI LAURA FRATTURA, il quale ha proposto di ripetere la mostra all’ex Gil: “Cara Mina - il messaggio letto nell’occasione del vernissage al Ministero - le mie scuse sincere, ma a causa di impegni istituzionali concomitanti non riesco a partecipare all’apertura della tua personale di pittura. I miei complimenti per le doti pittoriche valorizzate in una location d’eccellenza. E’ sempre un orgoglio quando i molisani si fanno strada fuori dai confini regionali. Un caro saluto, Paolo Frattura”
Per chi volesse visitare la mostra e la splendida Sala della Crociera, prima della chiusura per restauro, questi gli orari per il periodo natalizio:
lunedì 15 dicembre ore 14:00-19:00,
mercoledì 17 dicembre ore 9:30 - 17:00,
giovedì 18 dicembre ore 9:30 - 13:30,
lunedì 22 ore 9:30 - 13:30
lunedì 29 dicembre ore 9:30 - 13:30.
Per l’ingresso è necessario un documento per l’emissione del Pass da parte del Ministero. Dopo il Vernissage è cominciato il lavoro di realizzazione del catalogo, che sarà presentato proprio al Ministero dei Beni Culturali. Il volume sarà aperto da Vittorio Sgarbi, porterà i giudizi dei critici che sono intervenuti e le immagini a colori di tutte le opere in catalogo, con una nota di saluto del sottosegretario di Stato Barracciu. Un importante istituto di credito si sta accaparrando l’esclusiva della titolarità dell’iniziativa facendosi carico del relativo onere finanziario. - (PRIMAPRESS)