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Daniele Silvestri torna a Sanremo tra impegno e ironia con “A bocca chiusa”

(PRIMAPRESS) - MILANO - Le due anime di Daniele Silvestri s’incontrano a Sanremo. A sei anni dal travolgente successo della sua ultima partecipazione con La paranza, il musicista torna sul palco dell’Ariston con i brani "A bocca chiusa” e “Il bisogno di te (Ricatto d’onor)”, di cui firma musica e testi.
 
Declinazioni diverse dello stesso talento poetico, le due canzoni incarnano, ciascuna a suo modo, l’universo musicale di Silvestri. Dai contorni intensi, “A bocca chiusa” rimanda alla tradizione del cantautorato impegnato. Voce, pianoforte con echi d’orchestra e l’uso del romanesco in alcuni passaggi per un brano che vuole essere una fotografia in “bianco e nero” di una situazione amaramente attuale:  il disagio e il malcontento sociale che invadono le piazze italiane ed europee in questi ultimi anni. Ma anche una dichiarazione d’amore, seppur disincantato, nei confronti della vita e della partecipazione sociale. Atmosfera più leggera e irriverente per “Il bisogno di te (Ricatto d’onor)” che musicalmente vira su ritmi decisamente dance e sembra alludere ad una banale storia di coppia. Ma in realtà tra le righe si delinea la storia di un rapporto insano, ossessivo, di una dipendenza quasi “criminale” tra i due protagonisti.
In attesa dell’uscita in primavera del nuovo album di inediti, il 14 febbraio sarà in vendita su iTunes e nei principali store musicali l’EP “Che nemmeno Mennea” (Sony Music). Oltre a ai due brani con cui Silvestri partecipa al Festival di Sanremo, l’EP conterrà due vere e proprie rarità: “Se fossi un principe”, demo “casalingo” di un brano inedito, registrato nel 2001, e “Che bella faccia”, in versione live, estratta da un concerto tenuto a Parigi del 2009.
 
Ogni partecipazione di Silvestri al Festival di Sanremo ha lasciato il segno in termini di qualità, intelligenza e originalità: l’esordio è nel 1995 nella sezione Giovani con “L’uomo col megafono” che canta seduto su uno sgabello, mostrando alcuni cartelli colorati con le frasi più significative della canzone e fa suo il “Premio Volare” per il miglior testo letterario della gara sanremese. Nel 1999 vince il premio della Critica “Mia Martini” e quello della giuria per il miglior testo con “Aria”, brano contro la pena di morte. Il 2002 è l’anno dello straordinario successo di “Salirò”, con l’indimenticabile esibizione a sorpresa nella serata finale di Silvestri insieme all’attore-ballerino Fabio Ferri, a metà strada tra la canzone d’autore e la “Febbre del sabato sera”. - (PRIMAPRESS)