Editoria: le cinque vite della fotografa Lisetta Carmi nella biografia di Giovanna Calvenzi per Contrasto
- di Michele Rak
- in Editoria
(PRIMAPRESS) - ROMA - La biografia pubblicata dall’editore Contrasto nella collana “In Parole”, di Lisetta Carmi è un inno alla vita di una donna dalle cinque vite come lo stesso titolo della pubblicazione dichiara. “Le cinque vite di Lisetta Carmi” scritto dalla giornalista e studiosa di fotografia, Giovanna Calvenzi, traccia la vita multiforme di Carmi scomparso lo scorso luglio 2022.
L’esistenza di Lisetta Carmi abbraccia un secolo: scomparsa nel luglio 2022, figlia della buona borghesia di Genova, giovane e promettente pianista che decide di diventare una fotografa intensa e impegnata e, infine, di scegliere un profondo cammino spirituale, è sempre stata animata da grandi passioni, da curiosità verso personaggi e avvenimenti da comprendere, da nuove esperienze da affrontare. Leggendo la sua storia sembra di seguire le vicende di cinque vite differenti; il libro si focalizza su momenti diversi, inevitabilmente collegati tra loro. La prima parte ricostruisce l’infanzia di Lisetta, la formazione e la relazione con la sua straordinaria famiglia. Studia pianoforte, ma le leggi razziali la costringono a interrompere gli studi e a fuggire in Svizzera. Si diplomerà poi al conservatorio, dando inizio a una brillante carriera concertistica e alla sua prima vita. La seconda vita comincia quando la passione politica la porta a manifestare contro il governo Tambroni a Genova; messa in guardia contro i rischi che avrebbe potuto correre, ricorda fermamente la repentina reazione: “Se le mie mani erano più importanti del resto dell’umanità allora smettevo di suonare il pianoforte”. Parte per la Puglia con l’amico musicologo Leo Levi dedicandosi così, per circa un ventennio, alla fotografia. È fotografa di scena al Teatro Duse, realizza gli importanti progetti sui lavoratori del porto prima e sulla comunità dei travestiti poi; collabora con numerose riviste e si dedica alla fotografia documentaria sociale viaggiando per l’Europa, l’Asia e l’America Latina. Nel 1976 avviene il prezioso incontro in India, a Jaipur, con il maestro Babaji Herakhan Baba. Inaugura in questo modo la sua terza vita, dedicandosi agli insegnamenti del suo maestro spirituale; fonda un Ashram vicino a Cisternino, in Puglia, dove si occuperà della gestione, dell’organizzazione e del mantenimento della comunità. In seguito, rincontrerà l’ex allievo Paolo Ferrari, filosofo dell’Assenza, dando inizio alla sua quarta vita, in cui riprenderà a suonare il piano. La quinta vita, da cui si congeda dopo 98 anni di vita terrena, è votata allo studio della calligrafia cinese.
Il volume, in libreria dal prossimo 16 giugno, contiene 66 immagini in bianco e nero che accompagnano il testo. - (PRIMAPRESS)
L’esistenza di Lisetta Carmi abbraccia un secolo: scomparsa nel luglio 2022, figlia della buona borghesia di Genova, giovane e promettente pianista che decide di diventare una fotografa intensa e impegnata e, infine, di scegliere un profondo cammino spirituale, è sempre stata animata da grandi passioni, da curiosità verso personaggi e avvenimenti da comprendere, da nuove esperienze da affrontare. Leggendo la sua storia sembra di seguire le vicende di cinque vite differenti; il libro si focalizza su momenti diversi, inevitabilmente collegati tra loro. La prima parte ricostruisce l’infanzia di Lisetta, la formazione e la relazione con la sua straordinaria famiglia. Studia pianoforte, ma le leggi razziali la costringono a interrompere gli studi e a fuggire in Svizzera. Si diplomerà poi al conservatorio, dando inizio a una brillante carriera concertistica e alla sua prima vita. La seconda vita comincia quando la passione politica la porta a manifestare contro il governo Tambroni a Genova; messa in guardia contro i rischi che avrebbe potuto correre, ricorda fermamente la repentina reazione: “Se le mie mani erano più importanti del resto dell’umanità allora smettevo di suonare il pianoforte”. Parte per la Puglia con l’amico musicologo Leo Levi dedicandosi così, per circa un ventennio, alla fotografia. È fotografa di scena al Teatro Duse, realizza gli importanti progetti sui lavoratori del porto prima e sulla comunità dei travestiti poi; collabora con numerose riviste e si dedica alla fotografia documentaria sociale viaggiando per l’Europa, l’Asia e l’America Latina. Nel 1976 avviene il prezioso incontro in India, a Jaipur, con il maestro Babaji Herakhan Baba. Inaugura in questo modo la sua terza vita, dedicandosi agli insegnamenti del suo maestro spirituale; fonda un Ashram vicino a Cisternino, in Puglia, dove si occuperà della gestione, dell’organizzazione e del mantenimento della comunità. In seguito, rincontrerà l’ex allievo Paolo Ferrari, filosofo dell’Assenza, dando inizio alla sua quarta vita, in cui riprenderà a suonare il piano. La quinta vita, da cui si congeda dopo 98 anni di vita terrena, è votata allo studio della calligrafia cinese.
Il volume, in libreria dal prossimo 16 giugno, contiene 66 immagini in bianco e nero che accompagnano il testo. - (PRIMAPRESS)